I buoni spesa della Raggi arrivano ai campi Rom
Non è vero che i pacchi alimentari tardano ad arrivare: semplicemente Virginia Raggi sta cercando di accontentare tutti i Rom della città…
Vero, tutto vero anche se appare incredibile. Una misura che serviva a garantire un intervento a sostegno di chi ha perso ogni fonte di reddito, viene usata per sfamare i Rom. La notizia viene da una riunione della commissione servizi sociali del Comune di Roma, confermata anche da Roma Today.
Buoni spesa nei campi Rom, ma la Raggi scorda altri…
Il Campidoglio ha ricevuto le informazioni del caso da Valeria Neri, che fa parte dell’ufficio speciale Rom, Sinti e Caminanti. Ed è una storia che bisogna seguire bene, anche perché le informazioni sono ancora poche. Ma si tratta di qualcosa che fa accapponare la pelle.
E’ evidente che se ci sono bambini che devono mangiare il Comune si deve impegnare, ma qui stiamo parlando di qualcosa di molto diverso. Ed è stupefacente apprendere che fondi impegnati per aiutare chi si è trovato improvvisamente in crisi economica per il Covid-19 debba essere messo in competizione con i campi Rom. A un barista di periferia viene fatto chiudere l’esercizio, il Rom che sta nel campo accanto si becca il buono alimentare, il pacco dono del Comune di Roma. Ti incazzi col coronavirus o con la Raggi che pensa ai Rom?
La risposta è facile perché il Comune ha annunciato come sta distribuendo i buoni spesa per Rom e compagnia. Prima nei campi Lombroso e Monachina, poi Gordiani e Barbuta, seguiranno Salone e Salviati. Ovviamente nessuno dei pacchi potrà essere infilato nei portabagagli delle Mercedes, già troppo piene per conto loro.
Va detto che ci sono problemi per l’amministrazione. Di coscienza? Ma figuriamoci, non sanno nemmeno di che cosa si tratta. “La distribuzione – ha spiegato la Neri – è complicata perché abbiamo dovuto rispettare alcune regole, come il reddito di cittadinanza (chi lo percepisce è escluso dalla possibilità di ottenere i buoni spesa ndr.) di cui molti sono beneficiari, ma stiamo facendo anche altro per l’arrivo dei generi alimentari”.
Poi c’è chi ha il reddito di cittadinanza…
Capito? Si continua a farci arrabbiare con il reddito di cittadinanza che chissà perché deve arrivare ai Rom. Poverini, col sussidio grillino non gli spetta pure il buono spesa. Piangiamo?
È il mondo alla rovescia. Questa misura serviva a sostenere chi non trova lavoro, finisce nelle tasche di chi a lavorare non ci pensa proprio. Aggiungeteci che i buoni alimentari vanno ad altri abitanti del pianeta Rom, che cosa resta ai romani diventati improvvisamente poveri in canna grazie al coronavirus e ai provvedimenti di Conte?
Ma c’è di più, a quanto si apprende, perché certo il Comune ha qualche fatica a distinguere tra situazione di effettiva residenzialita’ nei campi e illegalità. Come fai a capire a chi spetta? Semplice, ci pensa proprio l’ufficio Rom che “si fa garante” delle situazioni casualmente intricate. Ci vorrà un altro modello di autocertificazione…
E’ una situazione inverosimile. Che deriva da abitudini a considerare gestibili situazioni che non lo sono. I cittadini che fanno il loro dovere e pagano le tasse hanno tutto il diritto di indignarsi: e Virginia Raggi farebbe bene a ordinare ai suoi uffici di dedicare quelle derrate acquistate con la miseria arrivata da Stato e regione Lazio a chi non ce la fa davvero a campare. Adesso basta una volta per tutte.