I commercianti romani chiedono più spazi esterni. Anche dopo il 31 dicembre

La legislazione emergenziale in vigore, che ha consentito maggiore occupazione di suolo pubblico per gli esercizi commerciali, scadrà il 31 dicembre. Ma è già forte la richiesta di una proroga da parte della categoria. Perché con il calo di fatturato che ha colpito i commercianti causa covid, e la fragile ripresa in atto, ridurre i tavolini darebbe un duro colpo ai ristoratori. Così la Fiapet ha fatto la voce grossa. Con il suo presidente di Roma e Lazio Claudio Pica. Che ha chiesto al sindaco appena insediato di prendere subito un impegno formale. Garantendo almeno gli spazi esterni attuali per bar e ristoranti. Anche nel caso che la legislazione di emergenza al livello nazionale non venga più prorogata.

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Commercianti e ristoratori lanciano il grido di allarme

Per la ristorazione romana, ancora in grande difficoltà economica nonostante un primissimo e timido rilancio delle attività, è necessario prorogare questo provvedimento. Perché  gli spazi esterni acquisti hanno comunque permesso alle imprese di ripartire” -. Questo è quanto ha sottolineato Claudio Pica, presidente di Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio.

I gestori di bar, locali e ristoranti di Roma chiederanno un incontro al neo sindaco Gualtieri. Affinché appena verrà nominato il nuovo assessore al Commercio possa essere fatto il punto sulle occupazioni di suolo pubblico, su tavolini e dehor.

“Anche per capire se davvero le concessioni verranno ridotte. Perché  se è così vogliamo vederci chiaro e valutare insieme all’Amministrazione dove e con quali criteri gli spazi saranno rivisti. Chiederemo a Roma Capitale di mantenere le concessioni straordinarie in corso. Tra il 2019 e il 2020, a Roma, hanno chiuso circa 1000 aziende. Un dato impietoso e drammatico. E se gli spazi saranno rivisti al ribasso, o peggio eliminati, ci sarà una ricaduta negativa per tutta la filiera della ristorazione” – ha concluso Pica.

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