I musei di Roma devono riaprire: l’appello del sit-in “Vertenza Roma – L’oro di Roma: i beni culturali”

Sit-in musei Roma

Il Sit-in “Vertenza Roma – L’oro di Roma: i beni culturali”, organizzato da Azione, ha lanciato un appello chiaro: riaprire i musei chiusi per salvaguardare il patrimonio culturale di Roma. L’evento si è svolto davanti al Museo della Civiltà Romana e al Planetario di Roma, simboli di una cultura in attesa di rinascere.

Gli obiettivi sono chiari. Bisogna completare in tempi rapidi i restauri del Museo della Civiltà Romana utilizzando i fondi del PNRR. Inoltre, è necessario riaprire con urgenza il Museo Astronomico annesso al Planetario. Questi luoghi non devono diventare il simbolo di un patrimonio disperso, ma tornare a essere poli culturali vivi.

L’urgenza di interventi concreti per riaprire i musei di Roma

Il Consigliere regionale di Azione, Alessio D’Amato, la vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, On. Valentina Grippo, la consigliera della Assemblea Capitolina di Azione, Flavia De Gregorio, assieme ai Consiglieri del IX Municipio di Azione, Marco Muro Pes e Fulvio Bellassai, e il Segretario municipale di Azione Raffaello Colosimo hanno lanciato un appello:

“Ogni museo chiuso è una porta chiusa in faccia al futuro della cultura e alla città di Roma. Per questo riteniamo necessario completare, in tempi brevi, i lavori di restauro per la riapertura del Museo della Civiltà Romana con i fondi PNRR e riaprire velocemente il Museo Astronomico, connesso al Planetario. Non possiamo permettere che questi luoghi diventino simboli di un patrimonio disperso”.

“Bisogna investire per riqualificare e promuovere i musei romani, creando hub culturali interconnessi con il territorio, implementando i servizi educativi e promuovendo collaborazioni con le scuole. Per Azione, investire nella cultura significa creare opportunità e generare crescita per la comunità. Roma non può diventare un parco a tema, piegata agli interessi economici. Noi dobbiamo essere un esempio di come preservare e valorizzare il nostro patrimonio culturale, non di come svenderlo”.