I nuovi poveri in Italia sono oltre 4 milioni. E si sapeva da giugno
Aumentano i nuovi poveri in Italia. In autunno saranno oltre 4 milioni. La notizia è stata rilanciata in questi giorni da diverse testate tra cui, il blog lachirico.it. L’esercito dei nuovi poveri è composto soprattutto da donne e famiglie con figli, e in particolare addetti del settore ristorativo e del turismo, categorie prostrate dalla cattiva gestione dell’emergenza sanitaria in atto. Per il Rapporto 2020 della Caritas, l’incidenza dei nuovi poveri è passata dal 2019 al 2020 dal 31% al 45%. Quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas dichiara di farlo per la prima volta. E si tratta di famiglie con minori, molti giovani e persone in età lavorativa. Tra loro, dice il sito, moltissime donne. Dal 15 maggio al 15 settembre 2020, il 54,4% delle persone che hanno richiesto aiuto alla Caritas sono infatti donne.
Tra i nuovi poveri anche giovani e donne
La cosa sconvolgente è che in questo esercito ci sono sempre più persone che hanno una fissa dimora. Come si accennava, tra i più colpiti i lavoratori del settore ristorativo. Al quotidiano torinese La Stampa si è sfogato pochi giorni fa Sergio Paolantoni, presidente del gruppo Palombini, che ha affermato che le restrizioni del Governo sono delle “condanne a morte per un’intera categoria che sta già soffrendo”. A Roma hanno chiuso durante il lockdown circa cinquemila esercizi, e si prevede la cessazione delle attività per altri 20mila entro l’anno.
L’emergenza anticipata a luglio dall’Istat
Ma la cosa grave è che Istat e Coldiretti già a luglio avevano anticipato questa pericolosa tendenza. E il governo, come spesso ha fatto in questa emergenza, ha sottovalutto la questione. Ma ora i nodi sono venuti al pettine. Si calcola che in questi ultimi mesi dell’anno saranno appunto 4,6 milioni le persone che dovranno chiedere aiuto per mangiare. Infatti queste famiglie avevano risorse liquide per le maggiori necessità – alimentazione e riscaldamento – fino a ottobre/novembre, come disse anche una indagine di Bankitalia. L’emergenza riguarda tutta Italia, con punte nel centrosud. Nel Lazio il 10 per cento degli abitanti ha oggi problemi di sopravvivenza alimentare.