I parchi del Quarticciolo di Roma ‘rinascono’, ma con un maxi mutuo a carico dei romani

I parchi del Quarticciolo di Roma ‘rinascono‘, è vero, ma forse solo in pochi sanno che l’operazione verrà finanziata con un maxi mutuo a carico dei romani. Nella Capitale si torna a parlare di rigenerazione urbana e, questa volta, il focus è sul Quarticciolo, quartiere del Municipio V da anni in attesa di interventi concreti per la riqualificazione dei suoi spazi verdi. Dopo settimane e mesi di grande visibilità mediatica, cortei che includevano anche qualche ‘passerella politica’ di troppo, e paragoni mediatici e politici arditi con modelli di recupero paragonati al comune di Caivano (Napoli), si entra finalmente nella fase operativa.
I parchi del Quarticciolo di Roma rinascono, ma a quale prezzo?
Il Comune di Roma ha pubblicato un documento che approva il progetto esecutivo per il ripristino dei parchi della zona. Ma dietro le quinte dell’annuncio si cela una verità forse meno rassicurante per i cittadini. A finanziare l’intervento sarà un mutuo trentennale, pari a circa 700mila euro, che graverà interamente sulle casse comunali. E dunque, direttamente sulle spalle dei romani.

Un progetto ampio, che sulla carta promette di trasformare radicalmente il volto del Quarticciolo. Tuttavia, la modalità di finanziamento scelta lascia spazio a interrogativi. Il Comune ha optato, oltreché per il mutuo, anche per il ricorso alla ‘procedura negoziata‘, quindi senza bando pubblico.
Promesse e realtà per Roma: il prezzo della rigenerazione lo pagano i romani
Nei mesi scorsi, il Quarticciolo è stato al centro di un’attenzione mediatica senza precedenti. Cortei, striscioni, presenze istituzionali e politiche e dichiarazioni di impegno avevano fatto ben sperare i residenti. Si era parlato di un nuovo modello di rigenerazione urbana. Si era detto di voler cambiare “davvero” il Quarticciolo. Si erano accesi anche i riflettori nazionali, della vicenda era arrivato ad interessarsi il Governo Meloni. Del resto, parliamo di un’area storicamente trascurata.
Ma poi scopriamo che dietro la facciata, la soluzione adottata per finanziare la rigenerazione è la stessa già utilizzata di recente dalla Giunta Gualtieri per altri interventi di recupero del verde di Roma, ossia il progetto i ‘100 parchi per Roma’: mutui a lungo termine.
La strategia del Comune di Roma: cento parchi, cento mutui?
Il caso del Quarticciolo difatti non è isolato. Rientra in un piano politico più ampio promosso dalla Giunta guidata dal sindaco Roberto Gualtieri. Una missione ambiziosa, ma fondata su un impianto finanziario che suscita perplessità. Il meccanismo prevede l’uso sistematico di mutui, che ricadranno interamente sui cittadini, oggi e in futuro. L’assessora capitolina all’Ambiente Sabrina Alfonsi è tra le principali promotrici di questa linea, affiancata dall’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia che di recente è stato visto al parco di via Trani.
Al Quarticciolo di Roma, in corteo, Gualtieri, Veloccia e… Pratelli
La visione di Gualtieri e della sua Giunta è chiara: investire massicciamente sul verde urbano per recuperare decenni di degrado. Anche in vista dei futuri e futuribili tagli di nastri, di tutti questi parchi, che coinciderà – guarda caso – con le elezioni in programma per la primavera 2027.
Ma il costo di questa ‘visione‘ forse un po’ politico-elettorale rischia di diventare insostenibile nel tempo. Nessuno dice nulla a proposito di debiti, nemmeno una delle presenze costanti dei cortei del Quarticciolo, ossia l’assessore capitolino alla Scuola Claudia Pratelli. Forse perché anche molte nuove scuole verranno realizzate proprio in questo modo, con mutui a lungo termine?

Un futuro verde, ma a debito
Che Roma debba riqualificare il proprio patrimonio verde è fuori discussione. Quartieri come il Quarticciolo meritano attenzione, cura, verde, scuole, spazi sicuri dove la socialità possa rifiorire. Ma il prezzo da pagare per questa rinascita è elevato.
Il ricorso al debito per finanziare sistematicamente opere pubbliche apre una questione di sostenibilità economica e di equità intergenerazionale. Non si poteva attingere a fondi del Giubileo? A fondi regionali? A fondi PNRR? A fondi ministeriali? A fondi europei?
Vi era proprio e solo la possibilità di accendere l’ennesimo mutuo? La speranza è che, almeno, i risultati siano all’altezza delle promesse e che i cittadini possano godere a lungo di quei parchi tanto attesi. Ma resta l’amarezza per una scelta finanziaria che, ancora una volta, scarica sugli abitanti il peso di una trasformazione urbana che avrebbe meritato risorse più strutturate e meno gravose.

