I Presidenti passano ma i Corazzieri restano: il Reggimento del Quirinale (Galleria fotografica)

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Già, i Presidenti passano ma i Corazzieri restano. Interessante nota dell’ufficio stampa dell’Arma dei Carabinieri che ci racconta tutto quello che c’è da sapere su questa guardia del Presidente. Dal corazziere Bassetto che è il più alto nella storia del Reggimento all’imponente maneggio coperto collocato al centro di Roma. Dalle corazze da otto chili ai servizi immobili per due ore e mezza, dai 18 chili di cibo quotidiano per i cavalli alle motociclette realizzate appositamente in taglia extralarge. E dai 190 cm di altezza necessari per entrare nel Reggimento al laboratorio per l’equipaggiamento, dal matrimonio reale da cui nacquero i Corazzieri ai resti archeologici delle mura della Roma più antica e della casa dei Flavi dove nacque l’imperatore Domiziano.

I Corazzieri sono da sempre riconoscibilissimi

Impeccabili, perfettamente addestrati e immediatamente riconoscibili nella loro imponenza e nelle magnifiche uniformi storiche, i Corazzieri affascinano chiunque in Italia e nel mondo, e in qualche modo rappresentano il simbolo più visibile della Presidenza della Repubblica. Chiunque sia il prossimo Presidente della Repubblica c’è già una certezza: al Quirinale per accoglierlo e vegliare su di lui ci sarà il Reggimento Corazzieri dell’Arma dei Carabinieri. Tra loro ci sarà il già citato Appuntato Scelto Q.S. Gianpiero Bassetto, che a dispetto del nome con i suoi 207 cm. è il Corazziere più alto in servizio e, stando alle memorie, anche il più alto di sempre.

Il Reggimento è sotto l’alta autorità del Presidente

Ci sarà anche Rocky, il cavallo del Comandante del Reggimento, Generale di Brigata Luciano Magrini, un imponente ed esperto esemplare irlandese, baio scuro, con ottimi trascorsi sportivi. Oggi il Reggimento Corazzieri è un’unità speciale dell’Arma dei Carabinieri costituita presso la Presidenza della Repubblica e posta sotto la sua alta Autorità. Il Reggimento Corazzieri è l’unica Forza di Polizia operante all’interno del Palazzo del Quirinale dove svolge funzioni di polizia giudiziaria, polizia militare e di pubblica sicurezza. I compiti dei Corazzieri prevedono la sicurezza ravvicinata del Presidente della Repubblica, la Guardia d’onore, la sicurezza delle residenze presidenziali. Nonché  la Guardia e scorta d’onore ai Capi di Stato in visita di Stato e ufficiale.

I Corazzieri selezionati dall’Arma dei Carabinieri

Inoltre ci sono i servizi di rappresentanza. Servizi a piedi; schieramenti a cavallo; scorte in motocicletta; scorte a cavallo. Lo Stendardo Presidenziale – che costituisce il segno distintivo della presenza del Capo dello Stato e lo segue in viaggio – è conservato nell’ufficio del Comandante del Reggimento Corazzieri. I Corazzieri, per quanto concerne il reclutamento, vengono selezionati tra i militari dell’Arma dei Carabinieri (dopo un servizio minimo di un anno in una Stazione Carabinieri) che abbiano particolari requisiti morali e disciplinari nonché l’alta statura e la fisicità armoniosa. Gli aspiranti devono avere un’altezza minima di 1,90 m. Anche se da 5 anni a questa parte, considerato l’incremento dell’altezza media generale, si tende a inserire nel Reparto militari di almeno 195 cm. Diversi corazzieri superano oggi i 2m.

Caratteristiche e addestramento dei Corazzieri

È fondamentale che all’imponente altezza si associno una prestanza e un’atleticità che consentano al militare di svolgere al meglio tutti i numerosi compiti a cui è preposto. Gli “allievi” entrano a far parte del Reggimento Corazzieri solo dopo aver svolto un tirocinio pratico della durata di 6 mesi. Il periodo formativo si conclude con un esame per il conseguimento della specializzazione equestre e per la valutazione dell’apprendimento di quelle conoscenze teoriche e tecniche e dell’istruzione formale. Che caratterizzeranno il loro peculiare futuro servizio. Per conservare nel tempo e adeguare tali standard di efficienza al mutare delle esigenze, la formazione del Corazziere continua nel corso di tutta la sua carriera, in ogni settore di impiego, dagli aspetti tecnico-professionali, allo studio di norme e regolamenti.

Elmi e corazze

C’è una particolare attenzione alla cura della salute e alla forma fisica, per poter, tra l’altro, sopportare i servizi più gravosi, come quelli che prevedono l’uniforme di Gran Gala, col suo peso di circa 10 chilogrammi dato da elmo e corazza. Tra l’altro da indossare per ore, sia a piedi che a cavallo e in qualsiasi condizione atmosferica. I Corazzieri si addestrano anche per servizi in cui devono rimanere in piedi immobili per oltre 2h e 30’, anche con indosso corazza ed elmo. L’Uniforme di Gran Gala (per le circostanze più solenni) è l’unica che prevede l’uso della corazza e del pennacchio sull’elmo. Il Reggimento (a parte il materiale storico) ha in dotazione circa 150 corazze e circa 200 elmi che ciclicamente vengono restaurati. Ogni corazza ha un peso di circa 8 chili, ogni elmo di circa 2 chili.

Le moto sono le pesanti Guzzi California

L’elmo nasce come elemento di protezione del collo del militare da possibili fendenti di sciabola. Il pennacchio si inserisce sull’elmo solo con l’uniforme di Gran Gala, la più importante. La sciabola del Corazziere è anch’essa “unica” tra quelle delle Forze Armate. Le motociclette sono in taglia extralarge, appositamente realizzate per i Corazzieri. Sono in uso le Moto Guzzi California 1400 Touring che vengono impiegate durante gli spostamenti del Presidente della Repubblica o dei Capi di Stato esteri in visita in Italia (4 o 8 unità, in relazione al protocollo dell’evento) o durante le parate militari (fino a 12 motociclette). Le moto hanno un peso imponente (circa 350 kg) che mette alla prova l’abilità e l’equilibrio del Corazziere motociclista, soprattutto nelle scorte effettuate alle andature più lente.

I cavalli dei Corazzieri

Co-protagonisti indiscussi delle cerimonie presidenziali, i cavalli dei Corazzieri sono imponenti e particolarmente ben addestrati. Sono 50, scuderizzati nelle strutture della caserma A.N. di Sanfront (vicino al Quirinale) e in quelle del 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo di Roma- Tor di Quinto. I cavalli dei Corazzieri devono possedere, come requisiti essenziali, un’altezza di almeno 170 cm misurata al garrese ed il colore del mantello tra il baio chiaro e il baio scuro (fino al morello). Selezionati a un’età tra i tre e i cinque anni, restano in servizio per circa vent’anni, dopo i quali si “ritirano” nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano. Le scuderie, realizzate a partire dal 1925, possono ospitare complessivamente 43 cavalli. Nel 1926 iniziarono i lavori per la realizzazione dell’attuale maneggio coperto.

Arrivarono al Quirinale nel 1870

I Corazzieri (nello specifico lo Squadrone Carabinieri Guardie del Re) si insediarono al Quirinale tra il 1870 e il 1871. Ossia, contemporaneamente al trasferimento dei sovrani Savoia da Firenze alla nuova capitale Roma. La sede del Reggimento è la Caserma Alessandro Negri di Sanfront, in via Venti Settembre 12. E’ intitolata ad Alessandro Negri di Sanfront, ufficiale decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare. Era incaricato di garantire la sicurezza del Sovrano Carlo Alberto sul campo di battaglia. Si rese protagonista, con splendida e coraggiosissima iniziativa, del glorioso episodio della Carica di Pastrengo del 30 aprile 1848 che salvò la vita al Re. Per inciso, dalla Carica di Pastrengo si origina il celebre Carosello dei reparti a cavallo dell’Arma dei Carabinieri.

L’origine dei Corazzieri

I Savoia come Capi di Stato avevano una guardia del corpo fin dal 1383. Il ruolo fu assunto dai Carabinieri Reali fin dalla loro fondazione nel 1814. Il nome “Corazzieri” ebbe origine nel 1842 in occasione del matrimonio a Torino tra il Duca di Savoia Vittorio Emanuele II e Maria Adelaide di Lorena. Ma in quell’occasione il reparto non fu stabilizzato. Cosa che invece avvenne nel 1868 in occasione di un altro matrimonio, il 7 febbraio a Firenze, quello tra il Principe ereditario Umberto e Margherita di Savoia. Il reparto di scorta a cavallo di 80 Carabinieri indossanti una uniforme con corazza non fu più sciolto, e attraverso varie modifiche formali è giunto fino a oggi, con il nome che ha assunto nel 1992 di Reggimento Corazzieri.

Nel 1978 concessa la Bandiera di Guerra alle Guardie del Presidente

Il 13 giugno 1946, dopo il Referendum che istituì la Repubblica, Umberto II sciolse i Corazzieri dal giuramento di fedeltà alla Monarchia ma non da quello allo Stato italiano. Il 12 dicembre del 1978 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini concesse la Bandiera di Guerra all’allora Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica. Il vessillo fu realizzato con le misure previste per i reparti a cavallo, ovvero quelle di uno stendardo. Il drappo tricolore, frangiato d’oro, misura 60 x 60 centimetri ed è ripartito verticalmente in tre bande di eguali dimensioni, come vuole la Costituzione.