I terroristi di Hamas non consegnano la lista degli ostaggi e prolungano le sofferenze dei civili
Un accordo per il rilascio degli ostaggi potrebbe essere concluso entro 24-48 ore se Israele accetterà le richieste di Hamas, aveva reso noto fonti del gruppo terrorista. Ma la decisione da parte dell’organizzazione di non consegnare la lista degli ostaggi ancora in vita e l’indicazione del numero di detenuti palestinesi che dovrebbero essere rilasciati, secondo le richieste di Tel Aviv, ha fatto sì che Israele non manderà una delegazione al Cairo per colloqui sulla tregua. Hamas non disponibile a rilasciare nessuna informazione sugli ostaggi fino a che non entrerà in vigore “un cessate il fuoco completo e non sarà alleviata in modo significativo la sofferenza di Gaza”, aveva reso noto dal canto suo inoltre una fonte dell’organizzazione a un giornale nel Qatar.
Delegazioni giunte in Qatar per le trattative
Dopo la delegazione di Hamas, al Cairo sono arrivate anche le delegazioni di Qatar e Usa per “un nuovo round di negoziati” che dovrebbe portare all’accordo sulla tregua ed il rilascio degli ostaggi, ha intanto riferito la tv egiziana. Non è ancora chiaro, sottolinea il Times of Israel, se Israele manderà la sua delegazione senza aver ricevuto da Hamas la lista con i nomi degli ostaggi in vita.
Nuovo appello del papa: basta, fermatevi
Intanto si registra un nuovo appello del papa: “Porto quotidianamente nel cuore con dolore la sofferenza delle popolazioni in Palestina e in Israele dovuta alle ostilità in corso. Migliaia di morti e feriti, di sfollati, immani distruzioni cha causano dolore con conseguenze tremende sui piccoli. Mi domando davvero si pensa di costruire un mondo migliore in questo modo? Davvero si pensa di raggiungere la pace? Basta per favore, diciamo tutti basta per favore. Fermatevi”. Così Papa Francesco dopo l’Angelus da piazza San Pietro. “Incoraggio a continuare i negoziati per un immediato cessate il fuoco a Gaza affinché gli ostaggi – dice – siano subito liberati e tornino dai loro cari che li aspettano e la popolazione civile possa avere accesso sicuro agli atti umanitari”.
Dagli Usa e il primo lancio di aiuti
I primi lanci aerei di aiuti statunitensi sul territorio sono iniziati sabato, un giorno dopo che il presidente Biden ha lanciato un appello per un “cessate il fuoco immediato” – il primo che Biden ha lanciato dall’inizio del conflitto in ottobre. Ma il presidente americano afferma in un post su X che la quantità di aiuti che affluiscono a Gaza “non è affatto sufficiente”, aggiungendo che gli Stati Uniti “continueranno a fare tutto il possibile per far arrivare più aiuti”.