Idroscalo Ostia, nessuna bonifica dopo l’incendio di gennaio: residenti tra rifiuti e topi, area trasformata in discarica (VIDEO)

Idroscalo Ostia
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Via degli Aliscafi, a Ostia, all’Idroscalo. Una zona dove il degrado regna incontrastato. Eppure anche questa è Roma e merita rispetto, come tiene a sottolineare una delle residenti, che vive qui da 45 anni. Calcinacci, cumuli di rifiuti, resti di allagamenti e incendi. Qui si trova di tutto, tra case malandate e baracche.

Nessuna bonifica dopo l’incendio di gennaio

Tra il 14 e il 15 gennaio 2024, un incendio ha ridotto in cenere due abitazioni in via degli Aliscafi. Le fiamme, divampate nel cuore della notte tra le tre e le quattro, hanno devastato tutto: carcasse di mobili, sedie, elettrodomestici, e perfino due auto. Venti le persone evacuate, 4 gli intossicati.

E oggi, a distanza di 9 mesi, ancora si possono “ammirare” i resti di quell’incendio. E ora i residenti si sfogano con Marco Mastro di Dillo a Noi Roma, raccontando come si vive veramente all’Idroscalo. “C’è tanto materiale pericoloso e tossico, che non è stato portato via dopo il rogo dello scorso inverno. Questo crea pericolo, ma anche un senso di abbandono e sporcizia. Ma, in più, “invita” altre persone a venire qui a sversare i loro loro rifiuti: tanto qui è già uno schifo, quindi buttano di tutto, rendendo l’area una discarica a cielo aperto”, racconta una residente.

Le richieste dei cittadini

I residenti sono disperati. Tra loro c’è anche una donna incinta. “Respiro ogni giorno fumo. Anche con le finestre chiuse si sente la puzza”, racconta. “Chiediamo a chi di competenza che l’area venga bonificata con urgenza. Qui ci sono bambini e anziani, noi viviamo tra i topi e non è possibile: qui chiunque viene a scaricare immondizia, perché vede che è pieno di rifiuti. Noi paghiamo la Tari, ma non abbiamo servizi”.

Idroscalo di Ostia: tra storia e degrado

L’Idroscalo di Ostia non è un semplice quartiere: è un pezzo di storia che affonda le sue radici nel secondo dopoguerra, quando pescatori e sfollati hanno iniziato a costruire abitazioni a ridosso della foce del Tevere, lì dove un tempo sorgeva un aeroporto militare. Oggi è l’ultimo esempio di architettura autogestita a Roma, con circa 2.000 abitanti distribuiti in 500 case. Un luogo che, negli anni ‘60, ha visto la presenza di intellettuali del calibro di Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini, affezionati frequentatori dell’unico ristorante non abusivo della zona.

Un quartiere dimenticato

Nonostante la vicinanza con il nuovo porto turistico di Roma, l’Idroscalo di Ostia è spesso sinonimo di degrado e vive costantemente sotto la minaccia dell’esondazione del Tevere. Più di dieci anni fa, il comune demolì una trentina di abitazioni abusive, ma il resto delle case è rimasto al suo posto, in condizioni precarie e senza alcun intervento per migliorarne la vivibilità. L’incendio di gennaio è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che mettono in luce la fragilità di un quartiere che attende ancora una soluzione reale e definitiva.