Il campo largo è un orticello. E a sinistra anche Leodori frena

Il campo largo nel centrosinistra assomiglia sempre più ad un orticello. E anche il candidato in pectore del Pd Leodori tira il freno a mano.  Questo almeno sembra emergere dalla cronaca politica di questi ultimi giorni per la regione Lazio. Dove il fronte progressista appare sempre più spaccato e litigioso. Nonostante il lavoro dei pontieri, con in testa Valentina Corrado e la Lombardi del M5S. Il fatto è, che proprio il Movimento e il suo leader Conte sembrano sempre più guardare all’estrema sinistra per le future alleanze. Dai Verdi a Sinistra italiana, passando per Articolo 1 e per i fassiniani. Prova ne sarebbe stata, il recente convegno alla Casa dell’architettura. Andato ‘molto bene’, secondo le dichiarazioni rilasciate dagli organizzatori. Così, la parte moderata e progressista del Pd, Azione e Italia Viva sembrano spiazzati. E l’ipotesi che la sinistra a febbraio corra divisa per la successione a Zingaretti, è sempre più concreta. E potrebbe essere la premessa per un’altra sconfitta clamorosa, dopo quella subita poche settimane fa a livello nazionale.

 

Leodori, senza il ‘campo largo’ non corro

E senza la garanzia di essere il candidato unitario di tutto il centrosinistra, anche il potente vice presidente della regione Daniele Leodori potrebbe sfilarsi. Mettendo in crisi quella complessa rete di relazioni politiche, in parte trasversali, sulle quali si è basato per un decennio il potere del Pd sul territorio.

“Siamo stati la prima Regione ad allargare l’alleanza di centrosinistra  – ha infatti puntualizzato lo stesso Leodori – con una coalizione che includeva il Movimento. E gli unici ad avere nella nostra maggioranza contemporaneamente anche i rappresentanti di Azione, Italia Viva, Demos e le forze ambientaliste e di sinistra. I risultati raggiunti sono stati frutto anche di questa unità”. Come a dire: abbiamo retto in tempi difficili perché eravamo tutti insieme, adesso ci dividiamo e il risultato non è prevedibile. E anche se continuerà a lavorare all’unità, Leodori si mette da parte per la corsa elettorale da candidato presidente.

Il Terzo Polo aspetta: “Dobbiamo ancora incontrarci”

Già a inizio settimana l’ottimismo sulla riuscita del campo largo veniva meno. Tra le altre cose nel Terzo Polo una decisione è ancora lungi dall’essere presa. “Ci incontreremo dopo il ponte dei morti” fa sapere una fonte molto influente tra i renziani a Roma. Che aggiunge: “Saremo compatti qualsiasi cosa verrà decisa, anche se una riuscita sembra difficile a quanto sembra”. E chissà che qualcuno non decida di mollare la nave e candidarsi in una civica qualora, per miracolo, Pd e M5S chiudessero l’accordo senza Calenda e Renzi.