Il Commissario Arcuri e lo strano bando dei padiglioni: Rampelli chiede di fare chiarezza

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Fino a un anno fa, alla parola Arcuri, il volto degli italiani si allargava in un sorriso. L’associazione con Manuela, l’attrice, era automatico e inevitabile. Oggi, sui giornali imperversa purtroppo il “Commissario Arcuri”. E ogni volta sembra il titolo di una brutta fiction.

Un “legal thriller” che, a ogni puntata, presenta un triste colpo di scena. Per fare luce sull’ultima “impresa” del Commissario alla pandemia, alcuni deputati di Fratelli d’Italia, primo firmatario Fabio Rampelli, hanno presentato un’interrogazione parlamentare. L’ultima puntata della fiction di Arcuri riguarda, infatti, il bando per la realizzazione dei padiglioni per la campagna vaccinale.

La spesa per i padiglioni è così necessaria?

“Nonostante la disponibilità di molti musei a ospitare (gratis ndr) la campagna di vaccinazione, – osservano i deputati di FdI – il 20 gennaio 2021 Invitalia, sotto la direzione di Arcuri, ha pubblicato il bando per la realizzazione dei celeberrimi padiglioni a forma di fiore”. La scadenza per le offerte tecnico-economiche? In tempi record, addirittura per mercoledì 27 gennaio 2021.

Il Commissario Arcuri non ascolta obiezioni

L’interrogazione cita quindi le parole del professor Quintelli, docente di ingegneria e architettura all’università degli studi di Parma. «Nonostante l’evidente velleità del progetto, i più o meno garbati inviti a lasciar perdere, le osservazioni tecniche negative che sono emerse attraverso i social non meno che in numerosi interventi sui media web e tradizionali, ebbene no. Il commissario Arcuri senza risposta alcuna procede comunque. Un atteggiamento questo che preoccupa riguardo a chi riveste un ruolo di così straordinario potere decisionale, in termini di obiettivi e di spesa».

Costi esorbitanti: fino a mezzo miliardo di euro

Spesa appunto poderosa e onerosa, che Rampelli e gli altri rammentano al premier Conte. “Tra gli aspetti chiariti dal bando ci sono il costo al metro quadro delle strutture, calcolato intorno ai 1.300 euro + Iva. Nonché le caratteristiche tecniche dei padiglioni di circa 315 metri quadri. Quindi, le altezze e gli ambienti previsti. Inoltre, l’esigenza dell’impianto elettrico o di sonde per il controllo delle condizioni igrometriche. E, naturalmente, l’impianto idrico sanitario”. In appena sette giorni, “peraltro, i candidati dovranno presentare un’offerta economica complessa. Comprensiva di tutte le migliorie tecniche. E avranno soltanto trenta giorni per la progettazione esecutiva e la realizzazione. Inoltre, in caso di guasti, per la riparazione degli impianti avranno a disposizione 30 minuti dalla chiamata. Volendo usare sempre le parole del professor Quintelli «Delle due l’una verrebbe da pensare. O chi ha redatto il bando è totalmente ingenuo ed estraneo al settore o qualcuno ha già pronto tutto da inizio dicembre».

Nel bando del Commissario Arcuri quanti misteri

Il bando, poi, non chiarisce il numero dei padiglioni che saranno realizzati, almeno 21 ma fino a 1200, con i relativi costi che lieviterebbero da 8-9 milioni di euro a mezzo miliardo di euro, o la distribuzione sul territorio nazionale. Altro aspetto sui generis, che farebbe sorridere se la situazione nazionale non fosse davvero grave, è la precisazione, contenuta nel bando, che «la presentazione dell’offerta non vincola il Commissario straordinario ad affidare la realizzazione dei padiglioni». Ipotizzando che tutto proceda senza intoppi, i padiglioni, la cui utilità sfugge ai più, dovrebbero essere pronti per marzo o aprile 2021, con una campagna vaccinale che, a quel punto, dovrebbe essere già a buon punto.

La richiesta di Rampelli: Conte sospenda il bando

A quel punto, Rampelli e i deputati di FdI chiedono “se il governo non ritenga di dover chiarire gli aspetti di dubbia legittimità del bando di cui in premessa e, in particolare, come ritenga possibile che le aziende interessate possano presentare l’offerta tecnico-economica in soli sette giorni”.

Come mai questa spesa, “nonostante si potesse ricorrere a spazi idonei già disponibili, come, appunto i musei, con risparmio di milioni di euro sulla spesa pubblica”? Da qui la richiesta al governo: “Il ritiro immediato del bando, che non sembra rispondere ad alcun interesse pubblico, né dal punto di vista sanitario, né da quello economico”.