Il coronavirus entra direttamente in Campidoglio

Coronavirus foto raggi fb

Massima precauzione anche in Campidoglio per il coronavirus. Il morbo che spaventa l’Italia ha fatto ingresso al comune di Roma e pare aver fatto correre seri rischi a Max Bugani, capo staff della sindaca Virginia Raggi. Bugnai, che era il numero due della piattaforma grillina Rousseau, si è messo in isolamento volontario. Un atto di cautela nei confronti del resto dei dipendenti del Campidoglio e della prima cittadina.

Bugani, consigliere comunale a Bologna, quando è a Roma divide l’appartamento con Stefano Patuanelli, titolare del ministero dello Sviluppo economico a sua volta in isolamento dopo aver incontrato l’assessore lombardo Mattinzoli, contagiato dal virus. Il ministro pentastellato è poi risultato negativo al tampone per il Covid-19. Nonostante le rassicurazioni e i test, Bugani ha deciso comunque di mettersi in quarantena. Anche se è un obbligo per tutti i cittadini. Una decisione presa nonostante i due 5S non si fossero incrociati nell’ultima settimana.

A Roma abita con Patuanelli

“Io e Patuanelli abitiamo insieme. Lui e’ negativo e sta bene ma sta in isolamento al ministero perche’ aveva incontrato dieci giorni fa l’assessore lombardo” poi risultato positivo al tampone per il Covid-19. Lo fa sapere all’agenzia Dire lo stesso capostaff della sindaca di Roma, Massimo Bugani, tornato in mattinata a Bologna.
Stefano Patuanelli, sottolinea Bugani, “fino a martedi’ stara’ al ministero. Per massima precauzione abbiamo attivato il telelavoro per qualche giorno anche per me. Tutto qua”.

Coronavirus: in isolamento dipendente del cerimoniale

Anche un dipendente del cerimoniale della sindaca è in isolamento. Ormai 40 giorni fa (lasso di tempo che lascia tutti tranquilli a palazzo Senatorio) ha fatto scalo in Cina, nell’aeroporto di Wuhan. Un passaggio nell’epicentro del contagio che ha convinto il funzionario a prendersi una pausa.

Andranno invece avanti le sedute del consiglio comunale. Ma a porte chiuse e soltanto in streaming. Così hanno deciso i capigruppo dei partiti che occupano gli scranni dell’Assemblea capitolina.