Il coronavirus fa slittare anche il “concorsone” Rai…

Tgr Rai

La paura del coronavirus che sembra aver contagiato tutti, fa saltare anche il concorsone della Rai. Anche perché c’è un collega della Rai contagiato. Rivela infatti Lo Specialista che la prova del 25 marzo alla Fiera di Roma è stata definitivamente cancellata. Come è noto, sono – anzi. erano – ben 3.722 i giornalisti che si presentavano per 90 posti alla testata regionale. Rivela sempre il periodico che la commissione d’esame si è interrogata al lungo sul da farsi.

Concorsone rinviato a dopo l’estate?

Adesso sembra che – coronavirus permettendo – il concorso si tenga a inizio maggio, sempre a Roma. Così per luglio uscirebbero le garduatorie e per settembre i giornalisti inizierebbero a lavorare. Però c’è sempre un però. La commissione d’esame, alla cui testa c’è Marcello Sorgi, o almeno una parte di essa, avrebbepreferito spostare il concorsone direttamente a dopo settembre. Anche perché, rivela sempre Lo Specialista, alcuni candidati abitano all’interno delle zone rosse.

Non si vuole bloccare tutto con i ricorsi

Poiché non si sa nulla della pandemia e della sua durata, può darsi che a maggio qualcuno non riesca ad arrivare a Roma.E quindi farà ricorso. E quindi le assunzioni sarano bloccate per chissà quanto tempo. Sembra proprio che la testata regionale dovrà aspettareancora, perchépare che la commissione sia orientata a rinviare tutto a dopo l’estate. E pensare che la Rai, in carenza d’organico, già pensava di avere fin da giugno altri 90 giornalisti pronti da inserire nelle redazioni. Non sarà così.

Più impulso al lato tecnologico del giornale

I 90 giornalisti, come è logico, dovranno potenziare l’offerta web della testata, perché ormai il futuro del giornalismo televisivo e non solo è quello. E fu proprio per questo, ricorda ancora il periodico, che fu varato il concorsone. Insomma, i nuovi giornalisti dovranno avere molta dimestichezza con le moderne tecnologie e ovviamente col web. Ultima notada ricordare: i giornalisti dovranno rimanere per almeno cinque anni nelle redazione assegnate, ovunque siano. Solo dopo potranno fare richiesta di trasferimento.