Il coronavirus si abbatte sulla scorta di Conte?
Adesso il coronavirus toccherebbe da vicino il premier Giuseppe Conte. A quanto appreso da 7colli, un sostituto commissario della scorta del presidente del Consiglio sarebbe stato ricoverato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma e poi trasferito presso il centro Covid-19 di Tor Vergata. Le condizioni sarebbe gravi al punto da averlo intubato, ma su questo ancora non c’è conferma.
L’uomo, G. G. le sue iniziali, ha poco più di 50 anni e presterebbe servizio a protezione di Giuseppe Conte.
Problemi per la scorta di Conte
Ancora non si conoscono i dettagli sul ricovero e come il coronavirus avrebbe contagiato l’uomo delle forze dell’ordine. E c’è ovvia apprensione nello staff del presidente del Consiglio per i contagi avuti con la scorta. Che ovviamente rischia di dover lavorare anche lui in quarantena – se i medici glielo consentiranno – a meno che non risulti pure positivo al test del tampone.
I ripetuti casi che si sono verificati nella compagine di governo e in Parlamento impongono severi controlli su tutti i membri dell’esecutivo a partire dal premier e vedremo che cosa succederà nelle prossime ore.
Ovviamente un grande in bocca al lupo al sostituto commissario che in questo momento combatte contro il Covid-19. Il problema sarà però comprendere quanta gente possa aver contattato visti gli appuntamenti pubblici o semplicemente istituzionali del presidente del Consiglio, a partire da quelli presso la Protezione Civile e Palazzo Chigi.
Meticolosi accertamenti da fare
Occorrerà un meticoloso accertamento alla luce della fitta agenda del premier, ovviamente per quel che riguarda le giornate di lavoro dell’uomo colpito dal virus. E poi chiamare tutti a verificare le proprie condizioni di salute. Soprattutto se sarà confermata la notizia riguardante la scorta di Conte.
Il tutto mentre il Paese teme l’evoluzione del contagio alla luce dei dati sempre più drammatici che ogni sera sforna il capo della Protezione Civili Borrelli, che sembrano ancora lontani dal picco tenuto di qui alle prossime settimane.
Sarebbe drammatico combattere questa guerra anche con il premier azzoppato dal coronavirus.