Il Covid rialza la testa, boom nel Lazio. I medici: ci farà compagnia ancora per parecchio tempo….

contagi covid 26 aprile (2)

Sono 36.265 i nuovi casi di coronavirus e 128 i morti in 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute sulla situazione del contagio. Sono 228.707 i tamponi processati, tra molecolari e antigenici, che fanno rilevare un tasso di positività pari al 15,8%. Calano i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 288 in totale e 11 in meno di ieri, e i ricoveri ordinari, 7.339 in totale e 205 in meno di ieri.

Impennata di contagi e di morti nel Lazio

“Oggi nel Lazio, su 3.635 tamponi molecolari e 13.781 tamponi antigenici per un totale di 17.416 tamponi, si registrano 2.781 nuovi casi positivi (+2.167), sono 21 i decessi (+16) il dato comprende alcuni ritardi di notifica della settimana precedente, 763 i ricoverati (-42), 50 le terapie intensive ( = ) e +6.201 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 15,9%. I casi a Roma città sono a quota 1.242”. Lo comunica in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Sono 144.712 le persone attualmente positive a Covid-19 nel Lazio, di cui 763 ricoverate, 50 in terapia intensiva e 143.899 in isolamento domiciliare. Dall’inizio dell’epidemia i guariti sono 1.838.496, i morti 11.918, su un totale di 1.995.126 casi esaminati, secondo il bollettino aggiornato della Regione Lazio.

I medici: ora possiamo gestirlo meglio

“Il Covid anche se fa registrare numeri bassi ci terrà compagnia ancora per un bel po’ di tempo. Ma oggi abbiamo modificato sostanzialmente la malattia, prima ci spaventava molto, ora è gestibile. Questo grazie ai vaccini che hanno drasticamente ridotto la mortalità e salvato milioni di vite nel mondo. L’Iss ha stimato che solo in Italia hanno evitato 150mila decessi. L’immunizzazione rimane dunque la strategia migliore, in autunno dovrebbero arrivare i vaccini bivalenti che potranno aiutarci a gestire anche la variante Omicron e andranno somministrati ai più fragili che oggi hanno un rischio di mortalità elevato”.

‘Lo sottolinea Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), facendo il punto sulla situazione epidemiologica in Italia e i prossimi passi da fare nella strategia anti-Covid. Anelli ricorda anche che la battaglia contro la pandemia “non si può risolvere con i soli provvedimenti che prende l’Italia ma è necessario un impegno comune di tutti i paesi coordinato dall’Oms”.