Il fantasma di Beatrice Cenci su Ponte Sant’Angelo: storia e leggenda
La tragica storia e la leggenda del fantasma di Beatrice Cenci è uno degli episodi più oscuri e affascinanti della Roma rinascimentale. Beatrice era figlia di Francesco Cenci, un nobile romano noto per la sua crudeltà e i continui abusi inflitti alla famiglia, in particolare a Beatrice. Stanca delle violenze e delle umiliazioni, la giovane decise, insieme ai suoi fratelli, di organizzare l’omicidio del padre. Un atto estremo compiuto nella speranza di liberarsi definitivamente del suo aguzzino.
L’arresto e la condanna a morte
Il 1599 segnò la fine della giovane Beatrice, vittima di un padre violento e di una società che non perdonava le ribellioni, soprattutto se provenienti da una donna. Nonostante il tentativo di sottrarsi al tiranno familiare, il piano per uccidere Francesco Cenci non andò come previsto.
Arrestata insieme ai fratelli, Beatrice venne processata, sottoposta a torture atroci e infine condannata alla pena capitale. Il 10 settembre 1599, davanti a una folla silenziosa, fu giustiziata per decapitazione presso Castel Sant’Angelo.
Il ritorno del fantasma di Beatrice Cenci
Secondo la leggenda, da quel tragico giorno, si tramanda che il suo spirito inquieto torni ogni anno a Ponte Sant’Angelo. La giovane appare silenziosa e sembra avere lo stesso abito turchese indossato prima dell’esecuzione. Con la sua testa tra le mani, simbolo della sua tragica morte, il fantasma di Beatrice sembra ripercorrere l’ultimo atto della sua vita, vagando sul ponte in una malinconica e lenta processione.
Lo spettro sembra condannato a vagare eternamente sul ponte, rivivendo gli ultimi attimi prima della sua esecuzione. Diversi testimoni affermano di aver visto la sua figura spettrale, avvolta in un’aura di tristezza, mentre attraversa il ponte in una malinconica processione, come se il suo spirito non trovasse mai pace. Molti giurano di aver visto il suo spettro nelle notti tra il 10 e l’11 settembre.