Il lato oscuro di piazza Navona: storie esoteriche del luogo simbolo di Roma
Piazza Navona, luogo simbolo di Roma con la sua bellezza e magnificenza, nasconde un lato oscuro e inquietante. La storia di Costanza De Cupis, ad esempio, ci parla di bellezza e sfortuna intrecciate in modo sinistro. E poi c’è la Fontana dei Quattro Fiumi, un gioiello artistico che porta con sé un avvertimento per gli innamorati.
Tra superstizioni e tragedie, Piazza Navona emerge non solo come luogo d’arte e storia, ma anche come crocevia di leggende oscure che continuano ad affascinare chiunque vi passi.
Piazza Navona e la mano fantasma di Costanza de Cupis
Piazza Navona, una delle piazze più celebri di Roma, custodisce una storia inquietante legata a Costanza De Cupis, una giovane vissuta nel Seicento. La fama di Costanza era legata alla straordinaria bellezza delle sue mani, tanto che un artista volle realizzarne un calco da esporre nella sua bottega. Un giorno, un visitatore, osservando la scultura, espresse un sinistro commento: “Se avessi mani così perfette, le taglierei per conservarle”. Quella frase, che suonava come un malaugurio, divenne presto una maledizione: Costanza, infatti, si punse accidentalmente un dito mentre ricamava e l’infezione che ne seguì portò all’amputazione della mano. Nonostante l’intervento, la giovane morì poco dopo a causa della setticemia.
Oggi, la leggenda narra che nelle notti di luna piena, dietro le finestre del Palazzo De Cupis, situato vicino alla Chiesa di Sant’Agnese in Agone, appaia una mano pallida, come monito della tragica fine di Costanza.
La maledizione degli innamorati alla Fontana dei Quattro Fiumi
Piazza Navona non è soltanto uno scenario di racconti storici e leggende spettrali, ma ospita anche una credenza meno nota legata alla Fontana dei Quattro Fiumi. Si dice, infatti, che gli innamorati non debbano mai girare intorno alla fontana in senso antiorario. Secondo la leggenda, questa maledizione sarebbe stata lanciata da una strega, vissuta nei secoli bui della Santa Inquisizione.
Si racconta che una donna esperta di erbe e riti legati all’agricoltura, fu accusata di stregoneria dai vicini per le sue conoscenze insolite. Condannata al rogo, poco prima di essere bruciata, scagliò una maledizione contro tutte le coppie di innamorati. La sua maledizione era precisa: chiunque avesse osato girare intorno alla Fontana dei Quattro Fiumi in senso antiorario avrebbe visto la propria relazione terminare entro sei giorni.
Questo oscuro presagio, nato forse per invidia o vendetta, ha alimentato nel tempo una credenza popolare che si è tramandata fino ai giorni nostri. Ancora oggi si dice che, per scongiurare la rottura, le coppie dovrebbero passeggiare attorno alla fontana solo in senso orario, come una sorta di rito protettivo contro la maledizione della strega.
La testa nel muro
Nascosto tra i vicoli di Roma, al civico 34 di Piazza Navona, c’è un’antica effigie che racconta una storia singolare e sinistra. Un volto di pietra, scolpito nella facciata di un palazzo, sembra osservare la piazza dall’alto sin dalla fine del Cinquecento.
La leggenda vuole che dietro quel volto ci sia la tragica vicenda di un oste condannato da Papa Sisto V per aver parlato troppo. La storia narra che, una sera, il pontefice si fermò in incognito a bere un bicchiere di vino nell’osteria dell’uomo, per ascoltare senza filtri i commenti del popolo. L’oste, ignaro della vera identità del suo ospite, si lasciò andare a lamentele sulle tasse imposte dal Papa.
Il giorno successivo, mentre apriva l’osteria, l’uomo trovò un patibolo eretto nella piazza, e scoprì così che sarebbe stato giustiziato. Il volto di pietra, ancora oggi, osserva immobile la piazza, quasi a ricordare a tutti noi il prezzo di un momento di incauta sincerità.