Il leone di Ladispoli è in arrivo a Torrevecchia. Dalla Chiesa: “Basta animali nei circhi”
Kimba, il leone di Ladispoli, è tornato in gabbia ed è pronto per riprendere le sue esibizioni. Dopo la fuga di sabato pomeriggio per le strade di Ladispoli, il leone di otto anni cresciuto nel circo Rony Roller si appresta ad arrivare a Roma per una serie di spettacoli nel periodo di Natale.
Leone di Ladispoli: parla Rony Vassallo
A Roma, nello spazio tra via Boccea e via di Torrevecchia, sarà l’attrazione in più sotto il tendone del circo di Rony Vassallo sempre che la magistratura non interrompa la carriera del felino da due quintali e mezzo al centro delle polemiche, e anche dei tafferugli, dei movimenti animalisti scesi in strada proprio al Ladispoli domenica pomeriggio per protestare contro il circo e anche contro gli spettatori che si erano recati ad assistere allo spettacolo insieme con i loro bambini.
Rita Dalla Chiesa: “Mai più animali al circo”
“Il caso del leone fuggito dal circo a Ladispoli è solo l’ultimo di un lunghissimo elenco, che ci ricorda come, in Italia, sia ancora permessa una pratica brutale come quella degli animali nei circhi, assolutamente superata in tutti i Paesi avanzati con i quali dovremmo misurarci”. Così Rita dalla Chiesa, vicepresidente dei deputati di Forza Italia. ”Il governo -continua Dalla Chiesa- avrebbe la possibilità di intervenire in tempi ragionevoli. La legge delega n.106 del 2022, infatti, impegna il Governo a riordinare il settore dello spettacolo e, fra i molti interventi, è previsto quello di graduale superamento degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti. Manca solo il decreto attuativo del Governo, per tramite del Ministero della Cultura. I termini per l’emanazione di questo decreto sono già stati prorogati una volta, dal 18 maggio 2023 al 18 agosto 2024”.
Spiega ancora Dalla Chiesa: “Ho depositato un’interrogazione per chiedere al ministro della Cultura garanzie su questo provvedimento, e ripongo attese e fiducia nella sensibilità del ministro e di questo Governo. E’ un’occasione che non possiamo perdere, per nessun motivo, e so che ci sono altri Parlamentari, in tutti i gruppi, che la pensano così. Moltissimi cittadini e associazioni, posso testimoniarlo, aspettano questa norma di civiltà, affinché gli oltre 2000 animali ancora sfruttati dalle circa 100 attività circensi del nostro Paese, possano trovare finalmente una nuova vita e questa pratica diventi solo un triste ricordo”.
“Mai più vogliamo vedere animali catturati o addirittura nati in cattività per essere ammaestrati con crudeltà a pratiche umilianti, e senza che mai più possano conoscere neanche un briciolo di quella libertà che la natura aveva progettato per loro”, conclude.