Il market del Vaticano affidato ad una catena laica: la decisione del Papa per aumentare gli incassi

Il Vaticano e piazza San Pietro
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Roma a partire dal 1° gennaio 2025, la gestione dell’Annona, lo storico market/spaccio/supermarket della Città del Vaticano sarà affidato a un’azienda italiana della grande distribuzione. Si tratta di un cambiamento epocale per il piccolo Stato pontificio, che segna un ulteriore passo nel cammino di riforme intrapreso sotto il pontificato di Papa Francesco.

Il market del vaticano verrà gestito da una catena laica. Pewex in pole position

L’Annona, situata all’interno delle Mura Leonine, non verrà più gestita direttamente dal Governatorato, ma sarà affidata, con regolare contratto, a una nota catena di supermercati. La scelta sarà fatta a breve e in base alla migliore offerta economica. Tra i papabili candidati figura la Pewex, la catena romana dei fratelli Cetorelli. La notizia è stata riportata dal quotidiano il Messaggero e da noi rielaborata.

La decisione del Papa per aumentare gli incassi

Alla base di questa scelta strategica c’è la preoccupazione del Papa per la sostenibilità futura del sistema finanziario vaticano. Le entrate del Vaticano si sono infatti assottigliate di anno in anno per vari fattori, e la gestione diretta dell’Annona non è più considerata efficiente.

L’Annona: un pezzo di storia vaticana

L’Annona, il cui nome deriva dal latino “annona” che nell’antica Roma significava il raccolto dell’anno, è attiva da oltre un secolo. Nata negli anni Trenta con il compito di distribuire e vendere derrate e prodotti delle Ville pontificie, si è poi trasformata in un moderno supermercato dove è possibile acquistare un po’ di tutto, dai prodotti alimentari alle stoviglie, dai vini e liquori esenti Iva agli champagne millesimati.

Il futuro dell’Annona

Non è ancora chiaro se l’affidamento a un’azienda esterna riguarderà solo l’Annona o se si estenderà anche ad altri settori, come l’immobiliare e il fondo pensioni vaticano.

Le preoccupazioni dei lavoratori

Uno dei nodi da sciogliere è quello degli stipendi dei 29 dipendenti dell’Annona, che attualmente sono ben più alti di quelli italiani. Nel contratto di cessione sarà quindi garantita la loro tutela occupazionale per i prossimi cinque anni.

Un cambiamento epocale

L’affidamento della gestione dell’Annona a un’azienda esterna rappresenta un cambiamento epocale per il Vaticano, che si apre sempre di più al mondo esterno. Resta da vedere se questa scelta si rivelerà un successo e se porterà ai benefici economici sperati.