Il marocchino ora farà la spesa in galera
Il marocchino prepotente voleva il supermercato ancora aperto e ora farà la spesa in carcere per aver aggredito gli agenti. È accaduto in via Casilina dove un cittadino di 36 anni proveniente dal paese africano è stato arrestato. Ha tentato di aggredire gli agenti dopo aver tentato di impedire la chiusura del supermercato. Ovviamente la polizia locale lo ha bloccato e portato in carcere.
Non solo il marocchino
Le pattuglie della Polizia Locale di Roma Capitale ieri hanno effettuato circa 27mila controlli da partesull’interno territorio capitolino, con altre 28 persone denunciate per violazione delle norme a salvaguardia della sicurezza e salute pubblica. Verifiche hanno riguardato attività commerciali, parchi, ville, piste ciclabili e spostamenti senza valido motivo.
Tra le irregolarità segnalata quella del titolare di una pizzeria che esercitava con somministrazione ai clienti. Scattata la denuncia anche per un autotrasportatore, fermato in zona Esquilino, che stava effettuando un trasporto merci non autorizzato. Nei suoi confronti gli operanti hanno proceduto anche con il sequestro del mezzo.
Ancora troppi furbetti
Cinque i dipendenti di una ditta denunciati perché effettuavano lavori di taglio dell’erba in area diversa da quella autorizzata, senza mascherine e non rispettando la distanza di sicurezza tra loro.
Deferito all’Autorità Giudiziaria anche un ciclista che, fermato in zona Parioli, ha dichiarato alla pattuglia di volersi dirigere nella zona di Medaglie D’oro in cerca di una farmacia, nonostante dagli accertamenti risultasse abitare nel quartiere Tiburtino.
L’elenco dei furbetti potrebbe continuare a lungo ma quel che resta incomprensibile è la fuga dalle regole di troppe persone che non riescono proprio a capire che mettono a rischio la salute loro e quella di tutti noi.
E’ da auspicare che i controlli siano sempre più fitti, perché è davvero inaccettabile l’anarchia che alcuni cittadini pensare di poter praticare impunemente. E vanno ringraziati i vigili urbani per la loro ferma azione di vigilanza.