Il momento del crollo del supermercato a Firenze: nella notte si cercano i dispersi (video)

Due morti e due dispersi per i quali le ricerche sono in corso: è quanto risulta appurato stasera dalle indagini sugli operai travolti nel crollo del cantiere di Firenze, Gli altri coinvolti sono l’autotrasportatore italiano Luigi Coclite, 60 anni, deceduto, e tre feriti originari della Romania ricoverati all’ospedale di Careggi.

Al momento, dopo molte ore, i lavoratori coinvolti nel crollo risultano essere otto. Il procuratore capo di Firenze Filippo Spiezia per seguire l’inchiesta è dovuto rientrare da Milano, dove si trovava, ed ha effettuato un sopralluogo nel pomeriggio. Stamani invece nel cantiere, oltre al sostituto Francesco Sottosanti, il magistrato di turno che ha svolto un primo sopralluogo, è andato anche il procuratore generale presso la corte di appello di Firenze, Ettore Squillace Greco, come più alto esponente della magistratura inquirente nel distretto toscano.

«È crollato il solaio qua, abbiamo bisogno di un’ambulanza…. di un po’ di tutto per favore. Non vedo i feriti perché non riesco ad andare sotto, sono bloccato. E’ crollato tutto. Stavamo gettando… ed è crollato». Sono le parole del primo operaio sopravvissuto al crollo e registrate quando ha chiamato il numero delle emergenze e fatte ascoltare al Tg1, diretto da Gian Marco Chiocci.

«Le ricerche sono molto difficili e operiamo in uno scenario di rischio con massi enormi da dover spostare che incombono anche sulle teste dei vigili del fuoco che sono al lavoro. Il cemento fresco che si è solidificato rende ancora più difficile la ricerca dei dispersi, se fossero finiti sotto la colata di cemento a cui stavano lavorando. Questo non possiamo però ancora saperlo”. Così il dirigente nazionale dei vigili del fuoco Luca Cari parlando del crollo al cantiere a Firenze.

“Si tratta di rimuovere prima tutte le macerie e tutte le travi che sono sopra il terreno, per poi arrivare più in profondità – ha aggiunto -. Stiamo lavorando con tutti i nostri mezzi e uomini disponibili. Stiamo mettendo in sicurezza l’area per evitare altri crolli. Come mole di travi di cemento da rimuovere ricorda molto la situazione del ponte Morandi a Genova”. Per Cari, “l’area dove stiamo operando è molto concentrata, circa 150 metri ma, ripeto, la situazione è molto complessa, sia per la presenza del cemento che si è indurito a terra e di masse enormi che incombono sulle nostre teste”.