Il mondo a Roma per le esequie di Papa Francesco, capi di Stato di 166 paesi a piazza San Pietro


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Oggi Roma accoglie il mondo in un silenzio rispettoso. Piazza San Pietro si veste di sobrietà per il rito funebre di Papa Francesco. Seduti con compostezza, arriveranno 166 delegazioni ufficiali che renderanno l’ultimo saluto al Pontefice.

A Roma 166 capi di Stato e delegazioni

Tra i posti d’onore spiccano 52 presidenti, 23 capi di governo e 12 sovrani. In prima fila, il presidente Sergio Mattarella e l’argentino Javier Milei. Più indietro, i leader internazionali rispettano il rigore dell’ordine alfabetico francese, scelto dal Vaticano per uniformità diplomatica.

Scelti secondo il protocollo

L’assegnazione dei seggi ha seguito criteri di precedenza e di opportunità. Monsignor Paul Gallagher ha calibrato ogni posizione per evitare tensioni: accanto alle autorità civili, i cardinali con le sedie rosse; nelle retrovie, i rappresentanti dei Paesi in conflitto.

I sovrani in raccoglimento a piazza San Pietro

Dodici monarchi occupano il lato destro dell’altare: tra loro, re Filippo del Belgio, re Felipe VI di Spagna, il principe Alberto di Monaco e il re Carlo XVI di Svezia con le consorti. I principi ereditari di Regno Unito e Norvegia rappresentano le loro corone con discrezione.

La famiglia privata

Solo pochi familiari stretti condividono il rito, in linea con il desiderio del Papa di un addio semplice. Mauro Bergoglio, nipote del Pontefice, assisterà alla cerimonia grazie a un gesto di generosità anonima. Seduto dietro l’altare, testimonia il legame umano più che il titolo.

Liturgia in più lingue

La messa si svolge in latino. Le letture in inglese e in spagnolo, le preghiere universali in francese, arabo, portoghese, polacco, tedesco e cinese. Ogni voce sottolinea la portata globale del suo messaggio di pace.

Ritmo pacato del corteo

Alle 10 il feretro lascerà la Basilica. Un’ora dopo, una processione silenziosa di poche auto raggiungerà Santa Maria Maggiore, percorrendo Corso Vittorio Emanuele, piazza Venezia e i Fori Imperiali. L’arrivo a passo d’uomo suggella un commiato raccolto e dignitoso.

Un addio nell’essenziale

Niente parate né cerimonie sfarzose. Un feretro, un altare, un popolo di credenti e di istituzioni in raccoglimento. Roma offre oggi un omaggio essenziale, fedele all’insegnamento di Francesco: umiltà, unità e rispetto reciproco.