Il nuovo capo della Squadra Mobile di Roma Rattà si presenta: “Lotta a ogni criminalità senza quartiere”
Il nuovo capo della Squadra Mobile di Roma si presenta. Lotta alle mafie autoctone ma anche alla criminalità diffusa e in particolare ai reati predatori. Grande attenzione al contrasto dell’usura, soprattutto in questa situazione di difficoltà economica per i commercianti causata dalla pandemia. E un occhio già al futuro per evitare che sui soldi del recovery fund mettano mano i criminali. Infine, ma non ultimo per importanza, il contrasto alle violenze sessuali, ai delitti in famiglia e alla violenza sulle donne. Sono queste le priorità del nuovo capo della Squadra Mobile di Roma, Francesco Rattà, che oggi ha incontrato la stampa a San Vitale, alla presenza del questore della Capitale Mario Della Cioppa.
Rattà viene da 27 anni di lotta alla criminalità calabrese
Cinquantadue anni, sposato e padre di due figli grandi, Francesco Rattà, approda a Roma dopo 27 anni di attività investigativa in Calabria, dove ha guidato diverse inchieste contro la ‘Ndrangheta. E’ una linea dritta e continua, che va dalla Calabria alla Capitale, quella che unisce Rattà al suo predecessore Luigi Silipo che, promosso primo dirigente, ha lasciato l’incarico a luglio scorso. Una “scuola calabrese”, fatta di lezioni pesanti come quelle che la ‘Ndrangheta impartisce, pare formare i migliori dirigenti che approdano nella più prestigiosa Squadra Mobile d’Italia. Non un caso, come ha sottolineato il questore di Roma, piuttosto una scelta puntuale fatta proprio alla luce di una formazione d’eccezione che ha tutti i numeri e la professionalità dei dirigenti della Polizia di Stato.
“I miei metodi vengono dalla lotta alla ‘ndrangheta”
“E’ un grande piacere e un grande orgoglio per me presentare il nuovo capo della squadra Mobile di Roma – ha detto Della Cioppa — Francesco Rattà non ha bisogno di essere presentato, per lui parla il suo curriculum. E’ un esperto e bravissimo investigatore di razza, è stato selezionato per le sue qualità. “La mia attenzione sarà diretta al contrasto non solo delle ramificazioni della ‘Ndrangheta ma anche alle mafie autoctone”, ha detto Rattà. Sottolineando che il suo “impegno sarà diretto anche al contrasto dei reati predatori, nel quadro di un disegno strategico voluto dal questore di Roma in sinergia con tutte le componenti della questura”. “I metodi di indagine che mi porto dietro dalla Calabria sono sicuro che saranno vincenti anche qui, per raggiungere il risultato della repressione dei reati”, ha aggiunto.
Rattà: pronti anche a riaprire i “Cold case”
La lotta alla criminalità riguarderà tutti i quartieri della Capitale e anche l’hinterland in contatto costante con distretti e commissariati della città e della provincia. Su questo fronte ma anche più in generale, ha spiegato il questore, “Rattà lavorerà in stretto raccordo con la direzione centrale anticrimine. Che è diretta dal prefetto Francesco Messina e con lo Sco, guidato da Fausto Lamparelli”. Infine il nuovo capo della Squadra Mobile ha sottolineato che “sui Cold case, i casi irrisolti, siamo pronti ad operare senza limiti. E anche a riaprirli se sarà necessario. Eventuali novità valutate nei prossimi giorni”.
(di Silvia Mancinelli e Giorgia Sodaro)