Il primo avvocato nero d’Italia svergogna Soumahoro: “Le sue figuracce danneggiano noi afroitaliani”

Hilarry Sedu, primo avvocato nero eletto in un consiglio forense in Italia, ha scritto una lettera di fuoco contro Aboubakar Soumahoro. Proprio perché italiano di origine africana, il legale proveniente dalla Nigeria, ha a pieno diritto modo di dire quello che tanti pensano. Ovviamente l’avvocato del Foro di Napoli non può essere tacciato di essere razzista.
La lettera di Hilarry Sedu a Soumahoro
“Onorevole,
la sua vicenda che in questi giorni ha scosso ed infiammato la politica italiana ha qualcosa di grottesco. Lei è riuscito nel primato che ribalta l’ordinamento giuridico italiano, ossia in quello dove per la prima volta la responsabilità penale di un individuo viene subordinata alla responsabilità politica dello stesso.
Oltre a quel video in cui piangeva lacrime inesistenti, è riuscito ad essere ancora meno convincente nell’intervista resa a Corrado Formigli laddove, scivolando nel fango della vergogna, invocava il “diritto alla moda” di sua moglie. Oppure, chiamato a rispondere su che lavoro facesse prima di essere eletto deputato si inabissava nel più inquietante dei silenzi.
Inoltre, al quesito, come ha fatto ad ottenere un mutuo da € 270 mila per la sua villetta…lei replicava di aver scritto un libro, manco fosse lo scrittore Ken Follet.
Insomma, una serie di figuracce che, forse irreversibilmente, hanno minato la sua credibilità.
Una credibilità che, ahimè, non appartiene solo a lei, ma anche e soprattutto a tutti i cittadini afroitaliani che costituiscono una delle minoranze etniche di questo paese. I quali subiscono un danno collaterale dalla sua vicenda. E non è vero che non ci sarà alcun pregiudizio verso altri afroitaliani in tal senso… sappiamo benissimo che, appunto, quando si radica un pregiudizio, questi affonda le zanne della discriminazione nel più feroce dei modi, il razzismo.
Dobbiamo purtroppo convenire col vecchio detto popolare “…gli idoli, mai toccarli con mano, perché vien via la doratura…”.