“Il ragazzo della via Rom”: non ce la fanno più con il lockdown (video)

Il ragazzo della via Rom. Divertentissima parodia dell’immortale Il ragazzo della via Gluck di Celentano, trasposta in chiave moderna, in tempo di coronavirus. La canzone la canta Gabriele De Mastri, artista toscano, di Empoli. Con spirito del tutto tipico della sua regione, ossia irriverente verso tutto e tutti, canta la canzone che si chiama Il ragazzo della via Rom. Senza paura di essere tacciato di razzimo, Gabriele si esibisce parlando con la parlata un po’ straniera dei rom. Si lamenta delle restrizioni dovute all’emergenza coronavirus, perché gli zingati così non possono più andare a rubare. Sbaglierebbe chi pensa a una canzone razzista, sovranista, o chissà cosa.
Il realtà Gabriele De Mastri non ha rispetto per nessuno, ama le parodie, ama prendere in giro chiunque, e soprattutto andare controcorrente. Molte sue canzoni sono sulla droga, sul sesso, ma sempre in chiave ironica. Recentemente ne ha fatta pure una su Donald Trump sull’aria di Che sarà dei Ricchi e Poveri, in cui sostiene che il presidente americano non va più con la moglie perché non ce la fa. Ha scritto anche canzoni in vernacolo toscano. In realtà, sembra più di Livorno che di Empoli, per lo stile graffiante e irriguardoso della sua ironia.

Come si legge sul suo sito, Gabriele è un comico che si esibisce con monologhi e satira su sfondo di costume (non ama quella a sfondo politico) e società moderna, coinvolgendo il pubblico, datosi che le storie si basano sull’interpretazione in chiave comica di verità attuali e quindi che potrebbero anche essere vissute dal pubblico nella quotidianità.
Ecco il testo di Il ragazzo della via Rom. “Questa è la storia di mia famiglia, che nostra cultura dice non lavorare. Ma come fare noi a mangiare, voi sempre in casa, noi a chi rubare? E meno male che governo italiano dare a noi una grossa mano: seicento euro il mese di marzo, voi italiani vi attaccate al cazzo! Ma verrà il giorno che anch’io uscirò da mia roulotte, poi entrerò in vostre case, di giorno e di notte. Come fare noi a rubare voi, voi sempre in casa! Come rubare?”