Il re degli hotel di Roma fa causa al Campidoglio sui troppi vincoli in centro: poi arriva il dietrofront improvviso

Il re degli hotel di Roma fa causa al Campidoglio sui troppi vincoli in centro: poi arriva il dietrofront improvviso. Un noto imprenditore del settore alberghiero, un vero e proprio colosso dell’ospitalità di lusso attivo nella Capitale, ha presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio contro la delibera della Giunta Gualtieri n. 15 del 26 marzo 2024. Delibera con la quale il Campidoglio ha approvato niente meno che la “Carta per la Qualità“. Una ‘costola‘ del Piano Regolatore di Roma che è stata posta dalla stessa Giunta Gualtieri a tutela degli edifici storici e di pregio di Roma che non sono oggetto però di vincoli puntuali della Soprintendenza.
Parliamo, quindi, di tutele che riguardano in particolare palazzi di altissimo valore storico-culturale di cui Roma è piena e dentro cui, non di rado, operano proprio alberghi, ristoranti, bar e B&B di lusso.

La ‘Carta per la Qualità‘ difatti è uno strumento che definisce standard e parametri anche (ma non solo) per le ristrutturazioni e eventuali abbattimenti e ricostruzioni (con relativi ampliamenti) di questi edifici. Uno strumento, ovviamente, decisamente importante per il settore alberghiero a 4 e 5 stelle.
Il signore degli hotel di Roma fa ‘guerra’ al Campidoglio, ma poi…
Ebbene, la richiesta dell’imprenditore a capo del colosso dell’ospitalità di Roma centro, mirava – senza alcuna mezza misura o tentennamento – all’annullamento totale e integrale della delibera della Giunta Gualtieri, ivi inclusi i documenti tecnici allegati.
Poi improvvisamente, con una memoria giudiziaria del 26 marzo scorso, lo stesso imprenditore ha fatto dietrofront, sostenendo in giudizio di non avere più interesse al prosieguo della sua causa contro il Comune e la Giunta Gualtieri. Tale decisione ha modificato radicalmente l’assetto della causa stessa, rendendo inoperante il motivo di impugnazione originario.
Il Tar ha quindi dichiarato il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, la sentenza è stata pubblicata quest’oggi, 23 aprile. I giudici non hanno nemmeno condannato l’imprenditore a pagare le spese legali al comune di Roma visto che – così scrive il Tribunale – “Sussistono giusti motivi, attesa la natura della pronuncia e la mancata opposizione di parte resistente (ossia del Comune di Roma, ndr), per compensare integralmente tra le parti le spese di lite”.
Il dietrofront improvviso del colosso degli hotel, mentre Roma “manca di fare opposizione”
Qual è il motivo di questa sorta di ‘pax’ tra le parti? Perchè il Campidoglio – così scrivono i giudici – non si è opposto in giudizio al ricorso dell’imprenditore? Il Campidoglio e l’assessore delegato dovrebbero spiegarlo ai cittadini. Del resto, la Carta per la Qualità riguarda proprio trasformazioni (troppo) facili di palazzi storici/di pregio di Roma centro. Trasformazioni che il Campidoglio ha sostenuto di voler bloccare. È ancora così? O ci sono cambiamenti in vista?
Non solo hotel, le implicazioni per la città: dov’è la trasparenza?
Il pronunciamento del Tar chiude la fase giurisdizionale, ma apre un capitolo tutto politico, legato in particolare alla Trasparenza del Comune. Difatti, se un imprenditore ha il diritto di seguire solo la linea del suo fatturato, gli amministratori pubblici hanno al contrario, prima di ogni altra cosa, l’obbligo di rispondere al principio di trasparenza amministrativa.
Le tutele sugli edifici di pregio (e hotel) di Roma resteranno o saranno mercanteggiate?
Ivi incluso quello di spiegare ai cittadini come e perchè si è chiuso un contenzioso che riguarda il centro storico di Roma e alcuni suoi edifici in centro, in cui operano note catene alberghiere. Sarà cruciale verificare se la pax alberghiera condizionerà futuri interventi urbanistici.
I gruppi di monitoraggio civico chiedono da tempo maggiore chiarezza sulla Carta per la Qualità. Un dibattito su regole e controlli è già in corso. È ora che Gualtieri e la sua Giunta (a cominciare dall’assessore Onorato) inizino a rispondere pubblicamente del loro operato: le regole urbanistiche stringenti sugli edifici di Roma centro resteranno o sono già carta straccia?
