Il senatore Borghi scrive al presidente La Russa su Paita e Renzi: “Superato limite”

Enrico Borghi

Il senatore Enrico Borghi, presidente del Gruppo Italia viva, ha inviato oggi una lettera aperta al presidente del Senato Ignazio La Russa, in merito agli atteggiamenti di alcuni senatori di Fratelli d’Italia. “Egregio Presidente La Russa – scrive Borghi – nella giornata odierna alcuni senatori del gruppo “Italia Viva-Il Centro- Renew Europe” che ho l’onore di presiedere hanno svolto, nell’ambito delle prerogative ad essi assegnate, una serie di considerazioni in ordine ad alcune ipotesi di coinvolgimento della sorella della presidente del Consiglio – che come noto non riveste alcuna carica istituzionale – nei processi di nomina di alcune importanti aziende pubbliche del nostro Paese.

Escalation di toni

A fronte delle istanze di chiarimento avanzate, abbiamo registrato nel corso delle ultime ore una escalation di toni, che – al di là del caratterizzare il nervosismo che da latente si fa manifesto per aver evidentemente toccato un nervo scoperto – a nostro giudizio sono decisamente andate oltre il seminato.

E tali da essere posta alla sua attenzione. E’ normale, secondo lei, definire dei colleghi che stanno facendo il proprio lavoro (anche il 14 agosto) ‘una muta di cani’? E’ normale, secondo lei, definire chi ha servito la Repubblica come presidente del Consiglio e oggi lo fa come senatore ‘un boss fallito di provincia’ o ancora ‘un capo branco’ o ancora ‘un padre padrone’?”, si legge ancora nella missiva.

Rispetto nei confronti di parlamentari

“E’ normale, secondo lei, – prosegue Borghi rivolgendosi al presidente La Russa – definire le parlamentari del nostro gruppo ‘strumenti arrendevoli del maschio padrone che si nasconde alle loro spalle’? E’ quello che è accaduto oggi, grazie ad alcune prodezze verbali delle senatrici Mancini e Spinelli, che dovrebbero essere ricondotte ad una maggiore continenza verbale e a un rispetto nei confronti di colleghi parlamentari. Mai, nelle nostre iniziative, siamo scesi sul piano personale. E il diritto di critica politica, di verifica delle pubbliche funzioni, di sindacatura delle azioni del governo rientra a pieno titolo nelle competenze, nelle prerogative e aggiungerei anche nei doveri dei Parlamentari dell’opposizione. Visto che oggi si è trasceso, e si è superato un limite, voglio confidare che vi sia nelle prossime ore un soprassalto di resipiscienza e l’acquisizione della consapevolezza di quali siano i limiti da non superare, sia pure nel corso di una dialettica accesa. Perchè nessuno di noi è un cane, un boss fallito, un capo branco, un padre padrone o una donna arrendevole. Mi auguro che la sua autorevolezza lo possa ricordare a chi oggi ci ha offesi così impunemente”, conclude Borghi nella missiva.

Fd’I: Nobili (Iv Lazio), parole contro Paita irricevibili e offensive, solidarietà a senatrice

Le parole della senatrice Spinelli contro Raffaella Paita sono irricevibili e gravemente offensive. Travalicano la dialettica politica e rivelano bene quale logica di sudditanza al capo e ai famigli del capo vige in Fratelli d’Italia”. Lo scrive su X il consigliere di Italia viva alla Regione Lazio e dirigente del partito, Luciano Nobili. “Un partito e una maggioranza – aggiunge – nelle mani della sorella e del cognato della premier sono un unicum nella storia della Repubblica, una preoccupante famigliocrazia. E chi muove una critica viene ricoperta di insulti e insinuazioni. Tutta la mia solidarietà a Lella Paita. Colpisce che sia una donna a pronunciare un attacco sessista del quali dovrebbe immediatamente scusarsi”, conclude Nobili.