Il sindaco di Roma Gualtieri rompe a sorpresa il silenzio della sinistra sulle foibe
“È tempo che la tragedia delle foibe e dell’esodo sia un elemento che invece di dividere unisca l’Italia e il Paese, È bello vedere qui stamattina tanti studenti che potranno conoscere tanto di quei momenti drammatici. Il dramma delle foibe e dell’esodo forzato, la tragedia di migliaia di famiglie, di un popolo sradicato dalla sua patria, una vicenda che ha vissuto a lungo un periodo di rimozione dalla nostra storia che oggi stiamo superando con un lavoro di approfondimento e ricostruzione per collocarla giustamente nella nostra memoria collettiva, chiudendo una stagione di strumentalizzazione’’. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri durante la commemorazione in Campidoglio del Giorno del Ricordo dei Martiri delle Foibe Istriane e dell’esodo delle popolazioni Giuliano-Dalmate, davanti a circa 150 studenti di istituti secondari di Roma.
Una vicenda troppo a lungo dimenticata
‘’Questa vicenda ha una sua specificità che va conosciuta e messa al centro per un ricordo, un riconoscimento e anche un risarcimento nei confronti di una comunità che per troppo tempo non ha visto riconosciuto il proprio diritto a vedere il suo posto nella memoria collettiva, un risarcimento morale e civile di un abbraccio da parte della comunità nazionale.
Questa tragedia, infatti, non può essere in nessun modo non solo giustificata, ma nemmeno ridimensionata dal fatto che avvenne in un momento drammatico della nostra storia, durante un periodo di crimini terribili da parte degli occupanti nazifascisti: tutto ciò non ha nulla a che fare col mancato riconoscimento, col fatto che contro questa comunità si sia scatenata una violenza che non può essere considerata come una reazione”. all’aggressore fascista, perché giuliani, dalmati e istriani erano lì da ben prima e sono stati vittime del disegno di snazionalizzazione e pulizia etnica e ideologica di Tito’’.
Sottolineata l’importanza della storia e della memoria
Per Gualtieri questa giornata ‘’ci consente di parlare di loro, delle storie individuali e collettive di tante persone che sono state oggetto di violenze, uccisioni, foibe. Un popolo intero costretto all’esodo, spesso senza poi nemmeno sentirsi ben accetto in Italia e strattonato in un senso o nell’altro in uno scontro ideologico. Noi come amministrazione siamo impegnati nel sottolineare l’importanza della storia e della memoria vogliamo contribuire a questo ricordo: lo dobbiamo a queste persone e alla nostra comunità così ricca e fervente, in cui la storia e la memoria sono considerate un fattore di costruzione di una società migliore’’.