Il Sole, quell’asilo tra gli sfasci di Centocelle abbandonato da tutti

Si chiama il Sole. Ed è un asilo nido e scuola materna attaccato al Parco di Centocelle. Dal lato opposto a quello dei demolitori andati a fuoco qualche giorno fa, ma sempre nella stessa area. Limitrofa a un deposito di materiale elettrico e cinematografico. E comunque potenzialmente a rischio. Tanto che già nel 2019 le famiglie dei piccoli ospiti avevano fatto un esposto. Puntualmente ignorato. Ma che ora, dopo l’incendio e i picchi di diossina, ritorna di grande attualità.

“I vigili del fuoco verifichino che l’attività, a pochi metri dall’area giochi dei bambini, abbia tutti i requisiti di sicurezza antincendio previsti dalla legge”. La richiesta – già inoltrata nel 2019 ma rimasta senza risposta – arriva da una decina di genitori dell’asilo nido e scuola materna Il Sole. Attigua al parco di Centocelle dove lo scorso sabato è scoppiato il maxi incendio che ha coinvolto quasi tutti i 26 autodemolitori presenti su viale Palmiro Togliatti.

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Le mamme chiedono sicurezza per i bambini del nido e materna Il Sole

”È una questione contro la quale combattiamo invano da anni” racconta Anna Chiara, mamma di un bimba del nido, tra i firmatari dell’esposto. A far temere per la sicurezza dei piccoli la presenza di solo una grata e pannelli di plexiglass a segnare il confine con l’area deposito. “Non posso pensare che siano queste le misure antincendio adottate, è chiaro che non possano essere sufficienti”.

L’area occupata dall’attività si estende per circa 10mila metri quadrati, e confina su due lati con il nido. Una parte ricade nel perimetro dello stesso parco archeologico. All’interno, si legge nell’esposto, “sono disposti mezzi contenti gruppi elettrogeni, disposti in modo tale da non consentire le opportune procedure di evacuazione in caso di emergenza o l’accesso dei mezzi di emergenza”.  E ancora. “Non sembrerebbero presenti presidi antincendio adeguati al tipo di rischio incendio ovvero impianti fissi di estinzione e non sono visibili varchi per l’evacuazione”.

Anche qui uno sfascio andato a fuoco

Senza contare che a pochi metri dalla scuola c’è anche un autodemolitore, che già nel 2016 e nel 2018 è andato a fuoco. Anche sulla presenza di impianti antincendio adeguati negli sfasciacarrozze del quadrante, sempre nel 2019, era stato presentato un esposto ai vigili del fuoco dal comitato Pac Libero. In questo caso la risposta era arrivata. Il rilascio delle specifiche autorizzazioni in materia non rientrava nella competenza dei vigili del fuoco trattandosi di impianti inferiori ai 3mila metri quadri. Il tutto veniva rimandato alle singole Conferenze dei Servizi attivate al tempo per i singoli impianti. Molte però finirono in un nulla di fatto, bloccate dal Tar, o come riferì l’allora assessora all’Ambiente Katia Ziantoni, si chiusero certificando diverse irregolarità. Insomma, non fu mai chiarito se sul piano della prevenzione le attività in oggetto fossero o meno in regola. Nel caso del deposito di generatori di corrente, ben superiore a 3mila metri quadrati, la risposta non è proprio arrivata.