Il TAR ferma Malagrotta 2 e il primo round è dei cittadini
Il TAR del Lazio ha fermato Malagrotta 2. Almeno fino alla prossima udienza collegiale fissata per il 3 aprile. Finisce a favore dei residenti di Valle Galeria il primo round contro la Regione Lazio e Roma capitale. Per scongiurare la nascita della nuova discarica di Roma a Monte Carnevale, un sito distante in linea d’aria circa un chilometro e mezzo dal confine della vecchia discarica di Malagrotta. Sempre in piena Valle Galeria, dove giustamente di immondizia i cittadini non ne vogliono nemmeno più sentir parlare. Il vecchio impianto è stato chiuso da poco dopo oltre trent’anni, e doveva trattarsi di una discarica temporanea. Figurarsi se da queste parti ne vogliono una nuova e definitiva. Lo ha detto a chiare note il comitato Valle Galeria Libera, che chiede da tempo la riqualificazione di tutta l’area. Invece è arrivata l’autorizzazione regionale alla discarica. E il comune ne ha preso atto senza batter ciglio.
Il TAR ferma Malagrotta 2
La determinazione regionale che i cittadini di Valle Galeria hanno impugnato davanti al TAR del Lazio è la G18669 del 27 dicembre del 2019. Cioè quella che approvava il progetto della New Green Roma S.r.l. per la realizzazione di una discarica di rifiuti inerti. Proprio in località Malnome, a un tiro di schioppo dalla vecchia Malagrotta. Per questa determinazione la dirigente responsabile Flaminia Tosini ha dovuto rispondere qualche settimana fa in Commissione parlamentare Ecomafie. Dove il presidente Stefano Vignaroli ha chiesto quello che tutti i cittadini di queste parti si domandano. Perché la spazzatura di Roma dovesse andare proprio lì. Tra l’altro con un rischio evidente di monopolio sui rifiuti da parte di un unico soggetto. E una delle argomentazioni fornite dalla Regione Lazio è stata proprio questa, che in quel sito esisteva già una cava autorizzata. Ecco perché chi è contro la nuova discarica ha pensato che la prima cosa da fare fosse sospendere l’efficacia della determinazione dirigenziale. Cosa che il TAR adesso ha fatto.
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Malagrotta 2 sospesa fino al 3 aprile
Il TAR del Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dai cittadini di Valle Galeria contro la determinazione regionale che autorizzava il progetto per una cava di inerti. Proprio in piena Valle Galeria, zona Malnome, località Monte Carnevale. I residenti hanno vinto il primo round, assistiti dagli avvocati di Raggio Verde. A causa dell’emergenza coronavirus l’udienza collegiale è stata rinviata al 3 aprile. Ma per la delicatezza dei molteplici interessi coinvolti e per l’estrema gravità e urgenza, è arrivato il giudizio monocratico. E il giudice ha dato ragione ai ricorrenti. E ora che succede?
Doppio smacco per Regione e Comune
Un doppio smacco per Regione e Comune di Roma il provvedimento del TAR del Lazio che sospende l’efficacia della determinazione regionale. Quella che approvava il progetto per la cava di inerti a Monte Carnevale. E che i cittadini hanno subito considerato come un cavallo di Troia per arrivare alla realizzazione della nuova discarica di Roma. I dirigenti di Zingaretti avevano autorizzato il tutto, e la sindaca Raggi non si era certo opposta. Nonostante proprio il dipartimento competente di Roma capitale avesse espresso parere negativo sulla procedura regionale e sulla individuazione del sito. Ora la palla torna al centro almeno fino al tre aprile. Data in cui il TAR dovrebbe riunirsi collegialmente per valutare di nuovo la richiesta di sospensiva. Intanto tutti i lavori in corso dovranno essere fermati, e su questo invece è chiamata a vigilare direttamente proprio l’amministrazione comunale. Il presidente della Commissione Ecomafie Vignaroli in audizione ha detto che il proprietario dell’area era stato bravo e fortunato. Chissà, magari alla fine non sarà proprio così.
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