Il vento sfoglia il Vangelo sulla bara di Papa Francesco, come per Giovanni Paolo II

Il cuore della giornata è tutto in un’immagine: il vento che sfoglia le pagine del Vangelo sulla bara di Papa Francesco. È accaduto oggi, 26 aprile 2025, in una Piazza San Pietro gremita da oltre 200.000 fedeli arrivati da tutto il mondo per l’ultimo saluto a Jorge Mario Bergoglio. Un gesto improvviso, naturale, ma carico di un’intensità che ha gelato l’assemblea in un silenzio vibrante.
Quel leggero movimento d’aria ha riportato immediatamente alla memoria un altro momento storico. I funerali di Giovanni Paolo II nel 2005, quando una folata più forte chiuse il Vangelo posato sulla sua semplice bara di legno. Stavolta il vento è stato più gentile, quasi una carezza, ma il messaggio è sembrato lo stesso: una vita spesa interamente per annunciare la Parola di Dio.

La simbologia del vento e del Vangelo sulla bara di Papa Francesco
La cerimonia è stata presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, sotto uno splendido sole primaverile. Sulla bara di legno chiaro, come voluto da Papa Francesco nelle sue ultime volontà, il Vangelo aperto era stato deposto da monsignor Diego Ravelli, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche, insieme a don Daniel Pellizzon, uno dei segretari del Papa.
Quando il vento ha iniziato a sfogliare lentamente le pagine del libro sacro, la scena è apparsa davanti agli occhi di tutti come un segno, un abbraccio invisibile tra la terra e il cielo. Non era solo un dettaglio emotivo. Per molti fedeli, quel movimento delle pagine ha rappresentato il suggello finale di una vita che ha cercato ogni giorno di essere “Vangelo vissuto“.
Leggi anche: Papa Francesco unisce Trump e Zelensky: un gesto storico durante il funerale
La reazione dei fedeli e il significato spirituale del gesto
Tra i presenti in Piazza San Pietro, e anche tra milioni di spettatori collegati da tutto il mondo, non sono mancati gli sguardi emozionati e le lacrime. Il gesto, pur semplice, è stato letto come una testimonianza potente. Papa Francesco, come Giovanni Paolo II, lascia un’eredità profonda e viva, capace di parlare anche attraverso i segni della natura.
Anche nei momenti più solenni, la forza dei piccoli gesti racconta più di mille discorsi. E così quel Vangelo sfogliato dal vento sulla bara di Papa Francesco è destinato a restare nella memoria collettiva, come uno dei simboli più toccanti di questo passaggio di testimone nella storia della Chiesa.