Il virus molla la presa? E i virologi pensano al Parlamento

Foto Walter Ricciardi e Matteo Bassetti. Li abbiamo visti in ogni salsa, in questi due anni di pandemia. E adesso rischiamo di ritrovarceli pure in Parlamento. Ovviamente parliamo dei virologi, più o meno famosi. Ma diventati superstar da quando questo terribile virus ha cambiato le nostre vite. Preparati, per carità. Non vogliamo mancare di rispetto a nessuno. Ma forse un po’ troppo esposti in televisione e sui social. E si sa, quando si parla tanto, lo scivolone è dietro l’angolo. Specie se si tratta di un virus come questo, del tutto nuovo e sconosciuto. Così all’inizio, il consiglio più gettonato era quello di lavarsi spesso le mani. E se veniva la febbre alta, tachipirina e vigile attesa. Al principio, tra gli stessi virologi c’era perfino chi parlava di una semplice influenza. Come qualche politico, del resto. Ma poi, il desiderio di apparire per alcuni è stato irrefrenabile. Così abbiamo scoperto che era necessario stare in quarantena per quattro, cinque settimane al massimo. Poi con il caldo, sarebbe passato tutto. E vi ricordate l’immunità di gregge? C’è, o ci sarà, con almeno il 70 per cento di vaccinati. Parole al vento. E poi le dosi. Se ne fa una, quindi il richiamo. Se invece fai il Jhonson stai a posto così. Almeno per nove mesi. Poi siamo scesi a sei. E sono arrivati la dose booster e il super green pass. Normale che un po’ di fiducia si sia persa. E allora? Tranquilli, c’è la politica. E un seggio in Parlamento consente di vivere bene. Anche ad emergenza cessata.

Dal covid al virus della politica il passo è breve

Perché non provarci? Prima che si spengano i riflettori. Correndo il rischio di tornare a una vita grigia lontani da telecamere e giornali. Ecco allora che tanti virologi, quelli che abbiamo imparato a conoscere in televisione, stanno pensando al grande salto. Direttamente in Parlamento. Avranno i voti del popolo? Difficile rispondere. Ma magari qualche leader in lista ce li mette pure. Per carità però, se sarete eletti, niente lezioncine. Due anni sono tanta roba. Anche per un popolo paziente come quello italiano.

Ma chi vuole davvero scendere in campo? In realtà, qualcuno lo ha già fatto. Come Luigi Lopalco, assessore (dimissionario) in Puglia con Emiliano. Matteo Bassetti, contattato negli scorsi giorni, si è detto possibilista. Niente da fare invece per Andrea Crisanti, che era stato proposto per le suppletive a Verona. Il virologo infatti ha fatto sapere di avere altre idee per la sua vita. Al contrario di Walter Riccardi. Approdato nel direttivo politico di Azione, il movimento fondato da Carlo Calenda. Dopo una esperienza poco fortunata con Italia futura di Montezemolo. E una ‘trombatura’ nella tornata elettorale del 2013 con Scelta civica. Mi ritrovo nelle idee di Azione, ha fatto sapere Riccardi. Che ha precisato, siamo qui per servire, non per chiedere. Come dire, io non vorrei, ma se proprio la Patria mi chiama… È proprio vero, dalla politica contro il virus al virus della politica il passo è breve. E tanti virologi superstar, da questo rischio non sembrano per niente vaccinati.