Ilaria Sula uccisa con tre coltellate al collo dall’ex fidanzato Mark Samson. Il falso post sui social: ‘Sto bene’

Morta Ilaria Sula

Poche righe messe nero su bianco, una storia sui social, su Instagram, per ringraziare tutti e per dire che stava bene. Nessuno doveva preoccuparsi, almeno leggendo quel messaggio. A scrivere, però, non era Ilaria Sula, la ragazza di Terni che viveva a Roma e che dal 25 marzo scorso aveva fatto perdere le sue tracce. Dietro a quello smartphone il suo ex fidanzato filippino, Mark Antony Samson, che fino all’ultimo ha provato a depistare le indagini, a non far ricadere su di lui tutti i sospetti. Fino a mercoledì scorso quando ha confessato davanti agli inquirenti e ha portato le forze dell’ordine sul luogo dove era stato sepolto il corpo.

Ilaria Sula, studentessa di 22 anni della facoltà di Statistiche dell’Università La Sapienza, è stata uccisa, poi è stata ritrovata chiusa in una valigia, gettata in un dirupo nel Comune di Poli, a pochi chilometri dalla Capitale.

Omicidio Ilaria Sula: trovato un coltello e tracce di sangue in casa dell’ex Mark Antony Samson

Ilaria Sula uccisa con 3 coltellate

Ilaria Sula, stando all’autopsia, è stata uccisa con tre coltellate, colpi che le sono state inferti al collo. E che le hanno provocato un violento shock emorragico: la 22enne sarebbe morta in pochi, pochissimi, minuti. Ilaria Sula è stata brutalmente uccisa nella notte del 26 marzo, all’interno dell’appartamento del fidanzato, a Roma, in via Homs, nel quartiere Africano, dove il giovane viveva con i genitori. Proprio lì, durante un sopralluogo, gli agenti della Polizia Scientifica hanno trovato tracce di sangue e un coltello, che il 23enne dice di aver però gettato in un cassonetto.

La Procura di Roma sta continuando a indagare e adesso bisogna ricostruire le ultime ore di vita della studentessa. Così come è fondamentale capire il ruolo del padre e la madre di Mark Antony Samson, che al momento non risultano iscritti nel registro degli indagati.

Le indagini continuano

Dopo l’omicidio, Samson avrebbe chiuso il corpo di Ilaria Sula in un trolley, poi avrebbe percorso circa 50 chilometri per arrivare nelle campagne di Poli. E in in una zona isolata avrebbe gettato la valigia e avrebbe continuato a mandare messaggi dal cellulare di Ilaria per non destare sospetti. Smartphone che poi avrebbe gettato in un tombino, pensando così di sbarazzarsene.

Una telecamere di sorveglianza avrebbe immortalato l’auto del 23enne a circa 500 metri dal burrone, lì dove avrebbe gettato il corpo di Ilaria Sula, ma ora le indagini continuano. Era da solo quando ha agito con freddezza o con lui c’era qualcuno? Il 23enne, messo alle strette, mercoledì scorso ha confessato: “Mi dispiace” – ha detto. Di questa tragedia restano ancora tante domande senza risposta e un’unica terribile certezza: Ilaria Sula, nel pieno della sua vita, è stata uccisa da quel ragazzo che probabilmente diceva di amarla. L’ennesimo femminicidio, l’ennesimo uomo violento che impugna un’arma e mette la parola fine a una vita. Come se una persona fosse un oggetto, come se non servisse a nulla.