Impagnatiello: “Non mi capacito le 37 coltellate a Giulia”, richiesta perizia psichiatrica

La corte d’Assise di Milano ha richiesto la perizia psichiatrica per Alessandro Impagnatiello, nell’ambito del processo sul delitto di Senago. La corte si riserva sulla nomina dei periti, la prossima udienza è prevista per il 27 di giugno.
Impagnatiello: “Le urla sentite dalla vicina sono dovute al litigio”
“Una volta venuto a conoscenza del numero di effettive coltellate in carcere mimai il gesto con la mano. Non mi capacito di come sia potuto accadere”. A dirlo è Alessandro Impagnatiello, che davanti alla Corte d’Assise di Milano, sta rispondendo alle domande dei pm, nell’ambito del processo relativo al delitto di Senago. Le urla sentite della vicina “sono urla dovute al litigio”, precedente all’omicidio, e ancora sul cloroformio mancante dal contenitore rinvenuto “nello strappare il tappo uscì del contenuto, non c’è stato nessun effetto”.

Impagnatiello: “Farei di tutto per tornare indietro, se avrò possibilità cercherò redenzione”
“Nel corso di queste ultime settimane tanti operatori mi hanno detto che non posso andare indietro ma solo avanti, probabilmente sarebbe più facile dimenticare ma so che non posso tornare indietro. Farei qualunque cosa per poterlo fare. Porto avanti meccanicamente la mia esistenza, ho trovato lo scopo della mia vita che è fare qualcosa con le possibilità che mi verranno date. Qualora avessi una possibilità di redenzione“. Rilascia queste dichiarazioni spontanee al termine della lunga deposizione, Alessandro Impagnatiello, reo confesso dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano, nel processo relativo al delitto di Senago, davanti alla corte d’Assise di Milano. “Non so se Giulia sarebbe rimasta” ma “era l’unica donna alla quale ho presentato mio figlio, non potevo permettermi di perderla a livello emotivo”, aveva poco prima dichiarato l’imputato rispondendo riguardo al tentativo di aborto della compagna nel gennaio 2023.