“In Bangladesh per 30 euro si compra un certificato che attesta che stai bene” (video)
Aumenta il bilancio delle vittime da coronavirus in Bangladesh, con 41 nuovi decessi nelle ultime 24 ore, per un totale di 2.238 morti ufficiali. Tra mercoledì e giovedì, secondo i dati delle autorità sanitarie riportati dal Dhaka Tribune, sono stati registrati 3.307 nuovi casi di contagio, per un totale di 175.494 casi confermati dall’inizio della pandemia. Il Bangladesh è abitato da 170 milioni di abitanti che vivono in condizioni igieniche precarie. Il comico siciliano Sergio Giuffrida tra il serio e il faceto parla di questa ennesima emergenza in uno dei suoi video. E rivela una cosa estremamente preoccupante.
In Bangladesh ci sono 170 milioni di abitanti
“Sembra che dal Bangladesh – dice Giuffrida – siano arrivati in Italia 600 positivi al Covid. E come è potuto avvenire?”, si chiede. “Il fatto è che in Bangladesh è possibile comprare per 30 euro un certificato medico falso che attesta la negatività al Covid. Però questi controlli, a quanto pare, li fanno solo per i voli diretti e non quelli indiretti. Quindi – dice il comico- chissà quanti infatti stanno ora girando per l’Italia indistrurbati”. Ed è proprio di oggi la notizia del bengalese che faceva proprio questo. “Ma come? Noi in Italia abbiamo fatto di tutto, chiuso tutto, abbiamo distrutto un’economia… E no, non va bene, ci siamo discriminati trra di noi dal nord al sud…”
Isoliamo nei reparti Covid i bengalesi
“Allora – dice Giuffrida più seriamente – facciamo qualcosa per noi. Facciamo che i cittadini del Bangladesh, malati, vadano tutti in un reparto Covid creato per loro. Facciamo che l’ambasciata del Bangladesh si tenga tutti i loro cittadini dentro l’ambasciata fino a che non sono guariti. Anche perché – ricorda Giuffrida – in Italia abbiamo decine di migliaia di cittadini del Bangladesh. Sono quelli che vendono la frutta ad esempio. E allora che facciamo? Quando andiamo a comprare la frutta misuriamo noi la temperatura a loro? E poi – conclude il comico – potremmo fare una cosa rivoluzionaria: potremmo andare a comprare la frutta dagli italiani, no?”…