In Italia 13 milioni in meno di residenti entro il 2080: pochi bimbi e vita sempre più lunga

Un centro anziani in Italia

Secondo le nuove previsioni demografiche Istat, aggiornate al 2023, l’Italia si avvia verso un futuro con una popolazione significativamente ridotta e invecchiata. I dati delineano uno scenario preoccupante: entro il 2080, il numero di residenti potrebbe scendere a 46,1 milioni, ben 12,9 milioni in meno rispetto agli attuali 59 milioni.

In Italia 13 milioni in meno di residenti entro il 2080

Questo calo demografico è dovuto principalmente a due fattori: il basso tasso di natalità e l’innalzamento dell’aspettativa di vita. Il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà da circa tre a due nel 2023 a circa uno a uno nel 2050, con un’età media che raggiungerà i 51,5 anni a livello nazionale (e 50,8 nel Mezzogiorno).

Pochi bimbi e vita sempre più lunga

Tra il 2014 e il 2023, l’Italia ha già perso circa 1 milione e 350 mila residenti. Se il trend continuerà, entro il 2030 la popolazione scenderà a 58,6 milioni, con un calo medio annuo dello 0,11%. Le conseguenze di questo spopolamento saranno significative e avranno un impatto su diversi aspetti della società italiana, dal sistema pensionistico al mercato del lavoro, fino alla stessa coesione sociale. L’Istat sottolinea che queste sono solo previsioni e che il futuro potrebbe riservare scenari differenti. Tuttavia, i dati attuali indicano la necessità di politiche volte a invertire la rotta e ad affrontare le sfide poste da un’Italia sempre più vecchia e con sempre meno abitanti.