In Regione Lazio strappo politico di Forza Italia alla ricerca del terzo assessore. In Campidoglio nasce la Santa Alleanza contro Gualtieri
Le tensioni politiche che in questi giorni fanno tremare il Governo nazionale hanno avuto pesanti echi e strascichi anche in Regione Lazio, sempre all’interno della compagine di maggioranza di centrodestra. Proprio nel Lazio due strappi politici di Forza Italia (tra l’altro in due soli giorni) hanno fatto traballare prima il Consiglio regionale, poi la Giunta guidata dal Governatore Francesco Rocca.
In Regione Lazio strappo politico di Forza Italia alla ricerca del terzo assessore
Mercoledì scorso la seduta del Consiglio non si è potuta aprire a causa della defezione dei 7 consiglieri di Forza Italia: Simeoni, Capolei, Cangemi, Tripodi, Mitrano, Della Casa e Neri (del Gruppo ‘Noi Moderati’). È saltato il numero legale e, insieme al numero legale, la possibilità di svolgere normalmente l’assise regionale che era dedicato al tema più caldo dell’anno: l’assestamento del Bilancio 2024. Assestamento che riguarda, tra gli altri, temi particolarmente spinosi, a cominciare dagli investimenti sul tema Sanità. Con le Asl che stanno cercando da anni di uscire dal commissariamento sanitario, sempre a corto di fondi regionali.
In ballo 42 milioni per la sanità del Lazio
E senza il via libera del Consiglio c’è il rischio che saltino 42 milioni di euro destinati proprio alla Sanità regionale ed in arrivo dal Ministero della Salute, guidato dal ministro indipendente Orazio Schillaci.
Ieri, giovedì, il bis in Giunta. Due assessori di Forza Italia hanno disertato la seduta. L’allarme è suonato forte in presidenza. Il Governatore ha ribadito giovedì sera, ai margini di un incontro pubblico. Le tensioni sarebbero legate al tentativo di Forza Italia di ottenre dal Governatore un terzo assessore in Giunta.
Forza Italia vuole il terzo assessore in Giunta
A svelare pubblicamente la richiesta politica di Forza Italia, anche se indirettamente, è stato il Governatore Rocca. L’uomo della Meloni nel Lazio a margine di un convegno ha sostenuto difatti: “Del terzo assessore a Forza Italia non se ne è mai parlato, nel senso che non c’è mai stata un dialogo che si è spinto fino a lì. Ho preso atto della richiesta di Forza Italia di avviare un confronto che è in corso. Ho chiesto che avvenisse nell’ambito di una cornice istituzionale completamente diversa e mi sembra sia un bel gesto di responsabilità e vediamo ora che succede nei prossimi giorni ma nessuna crisi, nulla di nulla.
Le parole di Rocca
Non sono assolutamente né preoccupato né insoddisfatto, e penso che la giunta sta facendo un buon lavoro. La politica è fatta di dialogo e confronto; la maggioranza non è un monolite, è formata da più partiti, è una coalizione, ci sono diverse sensibilità e ci sono momenti di confronto. Ho avuto conversazioni molto interessanti e fruttuose. Ho parlato con Claudio Fazzone (senatore forzista e coordinatore per il Lazio del partito, ndr). Non c’è bisogno di scomodare i livelli nazionali su una cosa assolutamente fisiologica che capita a ogni maggioranza”.
In Campidoglio nasce la Santa Alleanza anti-Gualtieri
Diversa l’aria che tira in Campidoglio. A palazzo Senatorio, a differenza di quanto sta accadendo in Regione Lazio, si è creata una specie di Santa Alleanza tra Fratelli d’Italia e Noi Moderati-Forza Italia, ma non contro la Lega. Bensì contro il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Che fa arrabbiare un po’ tutti. Certo la domanda a questo punto sorge spontanea, viste le liti che serpeggiano sulla stampa a livello nazionale e regionale tra i tre partiti di centro destra. Questa pax capitolina sarà dovuta ad una vera unità di intenti politici o solo al fatto che i tre partiti non hanno ancora conquistato la Capitale e sono solo, per il momento, solo all’opposizione?
A chi conviene tirare troppo la corda?
Forse non conviene a nessuno tirare troppo la corda. Con il rischio di far crollare i seppur deboli equilibri, né – a maggior ragione – perdere i milioni destinati alla sanità, uno dei punti deboli della Regione, con liste d’attesa che arrivano a un anno, posti letto insufficienti, così come medici e infermieri, che sempre più cercano una via alternativa al posto pubblico.