In un’estate si possono guadagnare oltre settemila euro: ecco i lavori più pagati

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L’inizio dell’estate e la chiusura della scuola danno il via a una serie di lavori stagionali. Gli imprenditori impegnati nella stagione estiva sono alla ricerca di nuovo personale e tanti giovani che hanno finito le superiori o sono in pausa dagli esami universitari vedono una buona opportunità per guadagnare qualcosa nei mesi lontano dai libri. Il fenomeno riguarda anche i meno giovani e professionisti. Dal Regno Unito arriva un’interessante classifica che svela quali sono gli impieghi estivi più pagati.

Ecco il podio dei tre lavori meglio pagati

Si tratta di lavori per ragazzi tra i 16 e i 25 anni e per farli non è richiesto un titolo di studio, in alcuni casi è necessario un corso di formazione, in altri nemmeno quello. La ricerca, riportata dal tabloid britannico The Sun, indica l’istruttore di surf come lavoro estivo più pagato. Può far guadagnare oltre 7.200 euro nel periodo estivo. L’estate è anche la stagione dei festival e un assistente al catering in tre mesi porta a casa  7.100 euro. Sul terzo gradino del podio la guida turistica con le città d’arte prese d’assalto dai turisti. In questo caso è necessario avere un patentino e aver superato un esame, ma una guida turistica particolarmente attiva in estate può incassare circa 6.700 euro.

Dai 5 ai 7mila euro in un’estate

La top ten dei lavori estivi più pagati prosegue con l’inserviente in spiaggia, l’istruttore di nuoto, il coordinatore di campi estivi, il parcheggiatore, l’estetista, l’assistente in una gelateria e l’host/hostess di eventi. Tutti impieghi che in tre mesi possono far guadagnare una cifra che va dai 7.227 ai 5.667 euro. Soldi che fanno sicuramente comodo a giovani studenti, ma anche a precari che non hanno un lavoro fisso durante l’anno e, al tempo stesso, posti di lavoro fondamentali per gli imprenditori che concentrano il loro business in estate.

Sempre più numerosi i cartelli fuori da negozi e ristoranti

Un esempio di tutto ciò si vede nei numerosi cartelli esposti fuori da negozi e ristoranti delle città turistiche italiane in cui si cerca personale. La necessità di trovare un impiego, da un lato, e la fretta di far partire la propria attività, dall’altro, rischiano, però, di mettere in secondo piano un aspetto fondamentale in ogni rapporto di lavoro: la sicurezza. “La fretta può giocare brutti scherzi e togliere tempo alla formazione e all’educazione al tema della sicurezza sul lavoro”, spiega l’Hse advisor e coach Tommaso Barone (tommasobarone.it).

Mai perdere di vista la sicurezza

I numeri in Italia, su questo fronte, continuano ad essere preoccupanti e la paura è che l’estate possa far peggiorare il triste bilancio: “Purtroppo, troppe volte i lavoratori stagionali – prosegue Tommaso Barone – non sono abbastanza formati in tema di sicurezza. In estate, poi, entrano in gioco anche altri fattori da non sottovalutare. Molti lavori stagionali si svolgono all’aperto sotto il sole e il caldo rischia di essere la principale causa di infortunio. È importante partire dall’educazione, comprendendo che uno stile di vita sano anche fuori dagli orari di lavoro aiuta tanto”.