Incendi a Ostia, qualcosa non torna: 7 roghi in un’ora facendo a piedi 2 chilometri e mezzo

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Un’ora e un minuto. Tanto è bastato a un giovane senza fissa dimora per seminare il panico lungo il litorale di Ostia, appiccando incendi in almeno 7 stabilimenti balneari.Ho fatto tutto da solo. Ero triste, frustrato”, ha confessato ai poliziotti della Squadra Mobile il ventiquattrenne italiano arrestato poco dopo l’ultimo rogo. Un racconto che lascia aperti ancora molti interrogativi. Gli incendi sono divampati tra le 20.55 e le 21.56 in una zona circoscritta del lungomare di Ostia, tra gli stabilimenti Vittoria, Arcobaleno, Salus/Elmi, Battistini, Capanno, Delfino e Plinius.

Il giovane 24enne ha percorso 2 chilometri e mezzo a piedi

Un percorso di 2,4 chilometri, che il giovane avrebbe coperto interamente a piedi, appiccando roghi con plastica, legno e bombolette spray. La prima chiamata ai vigili del fuoco del comando di Roma, risulta essere alle ore 20.55 al civico 107 di Lungomare Paolo Toscanelli, per un incendio a diverse cabine tra lo stabilimento Elmi e Salus. Poi il caos più totale. In successione arrivano dai balneari segnalazioni di roghi a due iconici “cigni pedalò” del “Vittoria”, la torretta dei marinai del “Battistini”, con tentativi di incendio anche all’Arcobaleno, Capanno e Delfino. Infine, l’ultimo e più vasto rogo al Plinius, dove sono state divorate dalle fiamme almeno dalle cinque alle sei cabine. Alle 22.06, il fermo degli agenti agenti della polizia di stato grazie all’intervento di due cittadini che lo hanno notato camminare nervosamente sul bagnasciuga. A bloccarlo il gestore dello stabilimento “La Conchiglia” e un attivista civico. Poco dopo, gli agenti della Polizia di Stato lo hanno perquisito e portato via. Convocato dal pm Stefano Opilio, il giovane ha ammesso ogni responsabilità.

Nessun complice?

Nessun complice, nessun mandante. Solo una disperazione personale che lo avrebbe spinto a incendiare gli stabilimenti con mezzi rudimentali. Nonostante la confessione, restano molte domande senza risposta. Come ha fatto, da solo, a percorrere quasi due chilometri e mezzo in appena 61 minuti, fermandosi ripetutamente per accendere tutti i roghi? Perché la direzione nel secondo rogo, quello al “Vittoria” sembra invertita rispetto alla prima chiamata ai vigili del fuoco? Gli inquirenti stanno valutando la possibilità di ulteriori complici o mandanti. Intanto, il giovane è stato trasferito in carcere, in attesa di una consulenza psichiatrica per valutare le sue condizioni mentali. Un tassello fondamentale per comprendere le motivazioni profonde dietro questo assurdo gesto che ha lasciato sgomento un intero quartiere.