Incendio Tor Cervara, le analisi Arpa sono da “arbre magique”: valori diossina sotto il limite
Fumo denso e nero sul cielo di Roma Est. A chilometri di distanza la nube sembrava incombere come se l’incendio fosse scoppiato dietro l’angolo, densa e minacciosa, con tantodi aria irrespirabile. Eppure i risultati delle analisi fornite dall’Arpa, riferite al rogo che ha colpito Tor Cervara la sera del 24 novembre mostrano valori addirittura sotto al limite. In pratica, invece di un incendio, a voler fare una battuta sembra quasi che il cielo sia stato purificato con il fuoco.
Allerta diffusa tra i residenti
La colonna di fumo nero, visibile da chilometri di distanza, ha generato un’allerta diffusa tra i residenti, che sin dalle prime ore del mattino che hanno segnalato la forte puzza di bruciato arrivata fino al centro.
Una situazione di emergenza
Una situazione di emergenza che ha coinvolto anche l’Arpa per i rilevamenti sulla qualità dell’aria, dato il notevole fumo prodotto dalla combustione dei diversi materiali. Obbligato anche il sindaco di Roma Gualtieri a firmato un’ordinanza per intensificare le misure di prevenzione con tanto di divieto di raccolta, consumo di alimenti oltre che di pascolo nell’area.
Di oggi, 27 novembre, i primi rilevamenti del rapporto Arpa Lazio che ha eseguito gli esami di campionamento dell’ambiente effettuati il 24 novembre. Un monitoraggio che l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale del Lazio effettua per valutare la qualità dell’aria a supporto degli enti locali e sanitari cui competono le valutazioni in merito ai possibili rischi per la salute e ai comportamenti da seguire.
Diossine a 0,073 pg/m3, entro i limiti
Per quanto riguarda le diossine il valore che viene registrato è di 0,073 pg/m3, un valore entro i limiti nonostante non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. L’OMS (nel documento Air quality guidelines for Europe 2000), infatti, stima la concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ovvero significano che l’incendio ha effettivamente generato diossina.
Benzo(a)pirene a 0,2 ng/m3
Dal monitoraggio della qualità dell’aria emerge il dato degli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) normalmente rilevabili con il benzo(a)pirene. Un dato che si attesta a 0,2 ng/m3 per questo incendio, quindi anche questo entro i limiti. Dalla tabella di Arpa, infatti, si legge che il dato sia l’unico composto per il quale il d.lgs. n.155/2010 prevede un valore limite come concentrazione media annua pari a di 1 ng/m3. Tuttavia tale limite, appunto in quanto media annua, non è direttamente confrontabile con i valori misurati in occasione di incendi, e viene riportato solo come riferimento informativo.
Policlorobifenili pari a 83 pg/m3
Passando ai Policlorobifenili (PCB), invece, è pari a 83 pg/m3, ma come nel caso delle diossine, non esistono limiti normativi. Il già citato documento OMS indica che le misure di concentrazioni in area ambiente danno risultati estremamente variabili oscillanti tra 3 pg/m3 (in siti non industriali) e 3.000 pg/m3 (in siti industriali o aree urbane).
Monitoraggi dell’Arpa anche nei prossimi giorni
L’attività di monitoraggio della qualità dell’aria è in corso. Seguiranno schede sintetiche con i risultati delle analisi per le sostanze monitorate. I dati del secondo campione saranno invece disponibili nella giornata di domani. Per indicazioni su questioni di natura sanitaria e su comportamenti da seguire in conseguenza dell’incendio è necessario fare riferimento alle comunicazioni ufficiali di Roma Capitale.