Incidenti stradali, a Roma e provincia 200 morti l’anno. Da luglio in vigore il limitatore di velocità: cosa cambia
Roma si conferma la città più pericolosa d’Italia per quanto riguarda la sicurezza stradale. Con circa 200 morti l’anno tra città e provincia, la Capitale registra uno dei tassi di mortalità più alti del Paese. Tra le vittime, spicca il triste primato dei pedoni: 43 solo nel 2023, che salgono a 73 se si considera l’intero Lazio, pari a un sesto del totale nazionale.
Un terzo degli incidenti stradali d’Italia avviene a Roma
Oltre al triste primato in termini di vittime, Roma concentra anche un terzo degli incidenti stradali che si verificano nelle 14 principali città italiane. Una situazione che genera costi sociali enormi: nella nostra regione si stimano 2 miliardi di euro l’anno, mentre a livello nazionale la cifra sale a 18 miliardi.
L’Europa introduce il limitatore di velocità intelligente, ma le perplessità restano
Per fronteggiare l’emergenza nazionale e continentale, a partire dal 7 luglio 2024 tutte le auto nuove immatricolate in Europa dovranno essere dotate di un limitatore di velocità intelligente, insieme ad altri sei sistemi di assistenza alla guida. Il dispositivo, chiamato Intelligent Speed Assistance, riceverà le informazioni sui limiti di velocità da telecamere e GPS e, in caso di superamento, ridurrà automaticamente la velocità del veicolo.
Tuttavia, la facoltà per i conducenti di disattivare il sistema ha sollevato perplessità tra le associazioni per la sicurezza stradale, mentre le case automobilistiche temono che un obbligo di attivazione permanente possa penalizzare le vendite dei modelli più potenti.
Un’arma a doppio taglio per la sicurezza stradale
Nonostante le polemiche, l’obiettivo europeo è ambizioso: dimezzare le vittime sulle strade entro il 2030 e azzerarle completamente entro il 2050. Secondo l’Etsc, l’Istituto europeo per la sicurezza dei trasporti, il limitatore di velocità intelligente potrebbe ridurre i morti del 20%.
Tuttavia, diverse questioni rimangono aperte. Come gestire, ad esempio, situazioni di pericolo imminente in cui una frenata brusca potrebbe essere necessaria? E come evitare che il sistema causi rallentamenti improvvisi in caso di passaggio repentino da strade extraurbane con limiti di 90 km/h a zone cittadine con limiti di 30? Sono problemi complessi, ma non insormontabili. La tecnologia rappresenta un passo avanti importante, ma il vero cambiamento dovrà arrivare da una maggiore consapevolezza e senso di responsabilità da parte di tutti gli automobilisti.