Incredibile, la FAO nata per sconfiggere la fame nel mondo manda a casa i dipendenti della mensa

Se non fosse vero, sarebbe da non crederci. I 32 dipendenti del servizio bar e mensa della FAO, l’organizzazione internazionale con sede all’Aventino a Roma e istituita per sconfiggere la fame nel mondo, rischiano seriamente di andare a casa. E di trovarsi senza stipendio e senza lavoro. L’allarme è stato lanciato direttamente dai sindacati. Dopo che lo scorso 17 marzo è scaduto l’appalto in corso per la ristorazione interna.

La società in uscita, in attesa di capire se il servizio verrà o meno prorogato, ha comunque attivato gli ammortizzatori sociali. Almeno fino al prossimo 2 aprile. Ma sul dopo, non c’è nessuna garanzia o certezza.

I 32 lavoratori dei servizi di ristorazione appesi a un filo

“Purtroppo la Fao non si è presentata per dare risposte su questi temi. E i lavoratori rischiano così il percorso del licenziamento” – sottolineano Filcams Cgil Roma e Lazio e Fisascat-Cisl Roma Capitale e Rieti. Servizi di bar e mensa che potrebbero passare di mano, dalla Elior alla società Eden Caffè. “Il ruolo di quest’ultima – scrivono i sindacati – è da chiarire. Perché non è ufficialmente la società affidataria del servizio, ma ci ha confermato, nel corso dell’incontro con noi all’Ispettorato del lavoro, di essere stata contattata dalla Fao”. Ed è prevista una nuova riunione di aggiornamento.

“Il forte auspicio – sono perentori Filcams Cgil e Fisascat Cisl – è che l’ente committente sia presente. Sarebbe inaccettabile lasciare senza risposte decine di famiglie, che attendono di avere notizie sul loro destino occupazionale ed economico”.