Inflazione, arriva il Natale e i prezzi si impennano: famiglie costrette a rivedere le proprie abitudini di spesa

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L’aumento dell’inflazione, come riportato dall’Istat e sottolineato dal Codacons, evidenzia una crescita significativa dei costi al dettaglio, con un impatto notevole sulle famiglie italiane. L’incremento del +1,4% dell’inflazione comporta un aggravio di spesa che varia dai 460 euro annui per una famiglia “tipo” ai 627 euro per un nucleo familiare con due figli. In particolare, i rincari nel settore alimentare e delle bevande analcoliche (+3,2%) risultano tra i più rilevanti, pesando rispettivamente 202 euro e 292 euro in più all’anno per le due tipologie di famiglie citate.

Cause degli aumenti

Le cause degli aumenti, dovute a tensioni sui mercati internazionali delle materie prime. Questi squilibri incidono direttamente sui prezzi al dettaglio. Ma anche la stagionalità legata al periodo natalizio: La domanda maggiore da parte delle famiglie durante le festività incentiva aggiustamenti al rialzo da parte dei fornitori e commercianti.

Critiche del Codacons

Il presidente Carlo Rienzi evidenzia l’assenza di interventi da parte del governo per contrastare il fenomeno, come misure atte a calmierare i prezzi o prevenire speculazioni. Questo immobilismo rischia di aggravare il peso economico per le famiglie, già messe alla prova dal contesto inflazionistico.

Pesano le tensioni sui mercati internazionali

“Sugli aumenti dei prezzi al dettaglio pesano le tensioni sui mercati internazionali delle materie prime, che si ripercuotono in modo diretto sui listini al dettaglio, ma anche aggiustamenti al rialzo legati all’avvicinarsi del Natale, quando cioè le famiglie aumentano i propri consumi – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Purtroppo sul fronte dei prezzi assistiamo ad un totale immobilismo da parte del governo, che non ha adottato alcuna misura tesa a calmierare i listini e combattere le speculazioni”.

Famiglia costrette a rivedere le proprie abitudini di spesa

In un contesto di aumento dei costi, le famiglie potrebbero essere costrette a rivedere le proprie abitudini di spesa, privilegiando beni essenziali rispetto ai consumi discrezionali. Inoltre, l’assenza di misure governative per contrastare la crescita dei prezzi potrebbe spingere ulteriori richieste di sostegno economico o iniziative per limitare gli effetti dell’inflazione, come sconti fiscali o politiche mirate per i beni di prima necessità.