Influenza: accessi record in Pronto soccorso. Bassetti: molti giovani con sintomi gravi

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Ospedali sempre più sotto pressione. Negli ultimi giorni il numero degli accessi al Pronto soccorso per influenza è schizzato, aumentando del 20-30%. La situazione si sta aggravando, avverte il presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu) Fabio De Iaco, e continua ad aumentare il numero di persone che restano bloccate proprio nei Pronto soccorso in attesa di ricovero.

Vaia: non è influenza suina, ma un ceppo diverso

“È sbagliato etichettare i recenti casi casi come influenza suina’”. Lo spiega il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia. “Per quanto riguarda la cosiddetta influenza suina – afferma Vaia – è bene chiarire che virus simili a quello dell’influenza umana circolano in numerose specie animali, inclusi i maiali. Occasionalmente varianti di questi virus possono contagiare esseri umani, ed ogni anno vengono registrati un numero limitato di casi questi casi di ‘influenza suina’ che per lo più viene contratta per contatto con maiali e che difficilmente si diffonde da uomo a uomo”.

I casi recentemente riportati in Veneto però, precisa, “non sono causati da questi virus varianti ma da un virus influenzale definito H1N1pdm09 che circola nell’uomo dal 2009, quando si rese responsabile di una pandemia di dimensioni contenute, ed è il più frequente tra i ceppi virali responsabili dell’attuale ondata influenzale. Perciò è sbagliato etichettare questi casi come ‘influenza suina’”. H1N1pdm2009 rappresenta circa l’82% dei ceppi influenzali identificati dalla rete Respivirnet. E’ utile ricordare, conclude Vaia, che “questo ceppo è presente nel vaccino annuale oggi in uso, che resta sempre l’arma più efficace nelle nostre mani”.

Due morti a Vicenza, Bassetti: colpisce anche i giovani

“La grandissima maggioranza ha la febbre, la tosse, mal di gola e dolore alle ossa e solo una piccola percentuale di casi circa l’1-2% può prendere la polmonite, tra loro le persone fragili e le persone anziane. Purtroppo, cosa che è successa a Vicenza ma è successo anche nella mia carriera, tantissime altre volte anche qui al San Martino, può dare una polmonite grave anche nei giovani, trenta-quaranta o cinquantenni sani, che possono finire in rianimazione intubati e morire”. Così a LaPresse l’infettivologo genovese Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, intervenendo sull’epidemia influenzale sul caso delle 2 vittime registrate nelle ultime ore a Vicenza per il virus H1N1. “Avviene una sorta di ‘vetrificazione’ del polmone – ribadisce l’infettivologo – che non è più in grado di scambiare adeguatamente ossigeno ed è come se, anziché avere due spugne come sono i polmoni, l’organo diventasse di cemento, rigido e senza più capacità di scambiare ossigeno”.