Internet 5G nelle metro di Roma: l’accordo tra Campidoglio e colossi della telefonia resta segreto

Roma, una classica metropolitana linea A, in primo piano il sindaco Roberto Gualtieri e l'assessore Monica Lucarelli

Internet 5G nelle metro di Roma: l’accordo tra Campidoglio e colossi della telefonia resta segreto: l’installazione della rete 5G nella metropolitana rappresenta un passo avanti cruciale per la digitalizzazione della Capitale. Del resto, è sempre più diffuso l’uso quotidiano di telefonini, tablet e pc portatili anche e soprattutto sui mezzi pubblici. Tuttavia, non è stato adeguatamente reso pubblico dal campidoglio il percorso amministrativo che ha portato all’assegnazione, da parte del Comune di Roma, dell’appalto(ne) che vale centinaia di milioni di euro e che verrà eseguito in project financing, vale a dire con l’intervento economico dei privati. O, per meglio dire, lo è stato, ma solo in modo decisamente parziale.

I dettagli del progetto internet per la metro di Roma resta segreto

Sembra andare proprio in questa direzione la recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar del Lazio) che ha chiuso con un nulla di fatto un contenzioso giuridico con il quale la Wind Tre spa ha prima citato in giudizio il Comune di Roma e Atac, con ricorso risalente a metà 2023 poi, poco prima della sentenza, ha ritirato le accuse contro il Campidoglio, lasciando intendere – il condizionale è d’obbligo – che sia sopraggiunto un accordo stragiudiziale (che quindi sarebbe avvenuto fuori dalle aule giudiziarie) tra le parti in causa.

Il ricorso contro Comune di Roma e Atac e la sentenza del Tar

Il caso è nato, per l’appunto, da un ricorso presentato da Wind Tre S.p.A. contro ATAC S.p.A. e Roma Capitale nel 2023, con cui il colosso della telefonia ha contestato l’affidamento del progetto alla società Boldyn Networks Italia S.p.A. e ai suoi partner. Al centro della disputa vi era la convenzione per l’implementazione della connettività 5G e Wi-Fi nelle infrastrutture della metro romana.

Internet nella metro di Roma è un affare solo per pochi eletti?

Dopo mesi di battaglia legale, la società Wind Tre spa ha però dichiarato inaspettatamente “la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso – così si legge nella sentenza stessa – confermata (da Wind Tre spa) anche all’udienza pubblica del 26 marzo 2025, come constatato a verbale in atti”.

Nonostante ciò, la decisione non ha dissipato i dubbi sulla trasparenza dell’accordo per internet 5G per la metro di Roma. Ma anzi ha aumentato le perplessità di molti osservatori. E dire che il sindaco e i suoi assessori sono sempre presenti sui social. A dispetto di tanta ‘socialità’ mediatica, di questo accordo, al momento, non si conoscono i dettagli. Eppure riteniamo, al contrario, che i dettagli del progetto sull’implementazione di Internet 5G nella metro di Roma dovrebbero divenire pubblici quanto prima. A maggior ragione visto che si tratta di una tecnologia connessa a temi di pubblica sicurezza. Specie a Roma, dove vi è un evidente ed innegabile epicentro politico, giuridico, diplomatico, religioso… e chi più ne ha più ne metta.

I tanti dubbi di Wind Tre sull’assegnazione del Comune di Roma

L’operazione internet 5G nelle metro di Roma, verrà condotta attraverso il meccanismo del Project Financing, quindi con l’intervento del privato. Ha coinvolto – da quanto a nostra conoscenza – un consorzio di aziende guidato da Boldyn Networks Italia. La delibera capitolina che ha sancito l’assegnazione del progetto è stata pubblicata solo per un periodo limitato, e molte delle informazioni riguardanti gli aspetti economici e operativi dell’accordo non sono mai state rese pienamente accessibili al pubblico. La domanda sorge spontanea: il privato cosa otterrà in cambio di questo investimento? Perchè Wind ha deciso di ritirare all’ultimo momento le sue accuse contro il comune di Roma? Queste perplessità al momento restano senza risposta. A maggior ragione visto e considerato che gli ultimi aggiornamenti pubblici diffusi dal Campidoglio su questo progetto sul sito internet capitolino risalgono a dicembre 2023. Praticamente, considerati i tempi dei social, quasi un’era geologica fa.

Il nodo della trasparenza e le prospettive future

Nonostante la conclusione della vicenda giudiziaria, quindi, restano in sospeso interrogativi fondamentali sulla gestione di un’infrastruttura strategica per la mobilità e la connettività urbana. Il progetto #Roma5G promette di migliorare sensibilmente l’esperienza dei viaggiatori, garantendo una copertura stabile e veloce nelle linee sotterranee della metro.

Tuttavia, senza una chiara esposizione dei termini dell’accordo, il rischio è che il beneficio per la cittadinanza venga offuscato da dubbi sulla gestione di un importante servizio pubblico e sui reali vantaggi per i consumatori. Mentre i lavori proseguono, la richiesta di maggiore trasparenza da parte delle istituzioni resta un tema centrale per garantire che il progresso tecnologico vada di pari passo con una gestione chiara ed equa delle infrastrutture pubbliche.