“Io sono Giorgia” best seller editoriale: la sinistra non riesce a censurare la libertà di espressione
La sinistra rischia di impazzire per il successo del libro di Giorgia Meloni “Io sono Giorgia” della Rizzoli. Come tutto faceva presagire, infatti, in soli 10 giorni dall’uscita, “Io sono Giorgia” di Giorgia Meloni (Rizzoli, pp. 336, euro 18) è balzato al secondo posto della classifica dei libri più venduti della settimana nella top ten stilata da Nielsen. Il volume, sugli scaffali dall’11 di maggio, è infatti secondo in classifica con una tiratura di 100mila copie e 5 edizioni, secondo i dati forniti da Nielsen all’Adnkronos. Consideriamo che in Italia trentamila copie sono già un successo per qualsiasi libro. Il volume è preceduto, sul podio, solo dal romanzo di Lucinda Riley, “La sorella perduta”, new entry. La Riley è una scrittrice nordirlandese di romanzi rosa, ne ha scritti circa una ventina, vendendo nel mondo ben cinque milioni di copie.
L’opera prima della Meloni
“Io sono Giorgia” è invece l’opera prima della leader di Fratelli d’Italia ed è un’autobiografia, in cui la Meloni si mette a nudo raccontando alcuni episodi inediti della sua vita. Dalla passione per la politica alla gioia dell’essere madre della piccola Ginevra. Il volume affronta in modo schietto e senza sconti argomenti forti come la maternità, l’identità e la fede. ”Ho deciso di raccontarmi in un libro, che per me è una sorta di diario, perché l’immagine che io stessa dò di me, un po’ costretta nel ruolo, e soprattutto l’immagine che gli altri raccontano di me è abbastanza distante dalla persona che sono. Allora ho voluto dare uno strumento per sapere davvero chi sono. Mi piacerebbe essere giudicata e anche criticata per chi sono veramente…”. Lo ha detto recentemente la stessa Meloni a Un giorno da Pecora, parlando del suo libro.
Ennesima brutta figura della sinistra
La sinistra e tutti i suoi sodali, dall’Anpi alle Sardine, hanno fatto l’ennesima brutta figura per la vicenda della scuola di Messina. Non è vero che la Meloni era stata invitata, non c’era nessun appuntamento in programma, e comunque non ci sarebbe andata. Diversamente da quanto facevano gli ex partigiani dell’Anpi nelle scuole ai tempi dei governi di destra, che invece che a raccontare la storia della resistenza andavano a parlare male di Berlusconi quando era al governo. Ma la sinistra ha sempre voglia di censura, quando ci si occupa della destra. Nessuno ha dimenticato la vergognosa vicenda del Salone del Libro di Torino. Quando il libro di Chiara Giannini, che poi era una semplice e legittima intervista al leader della Lega, fu addirittura estromesso dalla manifestazione, in spregio a ogni libertà di parola e di pensiero.
Successi anche per le decine di titoli su Salvini e la Lega
Comunque questo non ha impedito al libro di essere diffuso e venduto, anche se non ha raggiunto i vertici del libro della Meloni. Ma a questo proposito va detto però che su Salvini nel corso di questo ultimi anni sono stati scritti moltissimi libri, anche di critica velenosa, per cui i due fenomeni non sono paragonabili. Su Salvini e anche sul fenomeno della Lega, sin da quando iniziò ad affermarsi nel nord Italia, si contano decine di titoli. Tra questi ci piace ricordare quello del grande giornalista e scrittore Daniele Vimercati, che fu il primo ad analizzare il fenomeno del “vento del Nord”, nel suo “I Lombardi alla nuova crociata. Il fenomeno Lega dall’esordio al trionfo. Cronaca di un miracolo politico”. Vimercati fu il primo ad accorgersi che qualcosa di nuovo stava nascendo in Italia e i fatti gli hanno dato ragione.
Tutti i “progressisti” mobilitati per censurare il libro della Meloni
Sì, la sinistra davvero ha fatto la solita pessima figura. “Il solito mainstream di sinistra fatto di giornalisti, pseudo intellettuali, vip di ogni sorta si è mobilitato per denigrare e censurare il libro di Giorgia Meloni. Gli italiani hanno risposto dando alla sinistra uno schiaffone morale. Io sono Giorgia è il bestseller del momento, come mai prima d’ora era accaduto al libro di un politico italiano. Ennesima dimostrazione di quanto la sinistra sia ormai distante dalla realtà e di come invece gli italiani si sentano sempre più vicini a Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giovanbattista Fazzolari, responsabile nazionale del programma di Fdi.
L’Ars propone di presentare il libro. Però senza presenza obbligatoria
E c’è addirittura chi sta organizzando una presentazione istituzionale del libro, vera, non come quella falsa della scuola di Messina. “Nei confronti di Giorgia Meloni è andata in scena una polemica costruita sul nulla, l’ennesima da parte di certa sinistra”. Lo dice Pino Galluzzo, deputato di DiventeràBellissima all’Assemblea regionale siciliana e vicepresidente vicario della commissione Cultura di Palazzo dei Normanni. Lo dice dopo la smentita da parte della leader di Fratelli d’Italia della notizia secondo cui era stata invitata a presentare il proprio libro in un istituto superiore di Messina e con la partecipazione obbligatoria degli studenti, cosa ovviamente mai avvenuta.
Tutti i libri devono essere accessibili a chiunque
“Per decenni intellettuali e pseudo intellettuali del mondo della sinistra hanno monopolizzato il pensiero culturale in Italia – prosegue -, non raramente emarginando chi la pensa diversamente da loro. Siamo certi che se il libro fosse stato opera di uno tra loro questa polemica senza fondamento non sarebbe esistita. In qualità di vicepresidente vicario della commissione Cultura chiederò personalmente alla presidenza dell’Ars di ospitare Giorgia Meloni per presentare il suo libro a Palazzo dei Normanni. A scanso di ulteriori e ridicoli equivoci, sottolineo che la partecipazione a questo eventuale evento – conclude il parlamentare – non sarebbe obbligatoria. E che analoghe iniziative sono auspicabili a favore della divulgazione di prodotti editoriali in genere, indipendentemente dalla matrice culturale e politica degli autori”.