Ippodromo Capannelle al bivio: corsa contro il tempo per salvare la gestione dell’impianto
La situazione dell’Ippodromo di Capannelle sembra essere a un bivio critico, con il rischio concreto che l’ippica romana possa scomparire a breve.
Proposta di gestione temporanea
Hippogroup, attuale gestore fino al 31 dicembre, secondo voci vicine al gruppo vorrebbe continuare la gestione dell’intero impianto per il 2025, ma al canone di 40mila euro l’anno, corrispondente al valore indicato nel bando andato deserto. La proposta include tutti i servizi connessi (corse, bar, ristoranti e intrattenimento).
Memoria capitolina
Roma Capitale, attraverso una memoria approvata dalla giunta, ha proposto un rinnovo alle condizioni dello scorso anno (130mila euro annui), ma con la gestione limitata esclusivamente alle corse ippiche, escludendo quindi i servizi accessori che rappresentano una componente importante per il pubblico e per la sostenibilità economica.
Cartella esattoriale da 5 milioni di euro
Un nodo cruciale riguarda, però, la cartella esattoriale da 5 milioni di euro. Hippogroup ha bisogno che questa procedura venga sospesa, almeno temporaneamente, per accedere ai contributi ministeriali (Masaf) necessari per continuare l’attività (circa 4 milioni di euro nel 2025). Roma Capitale sostiene di non avere strumenti per bloccare la riscossione senza un intervento del tribunale.
Il rischio dello stallo
Senza un accordo tra le parti, il rischio è che il 31 dicembre segni non solo la fine dell’anno, ma anche la chiusura definitiva dell’ippodromo. Ciò rappresenterebbe un colpo durissimo per l’ippica romana, con implicazioni culturali, economiche e occupazionali. Il bando europeo, avviato ad aprile, mira a trovare un nuovo concessionario, ma è un processo che richiede tempo. Una gestione temporanea equilibrata e sostenibile appare quindi indispensabile per evitare l’interruzione delle attività.
Corsa contro il tempo
Intavolare un dialogo diretto con Hippogroup per trovare una soluzione condivisa, magari rivedendo il canone richiesto per la gestione temporanea o ampliando i servizi concessi, per esempio, potrebbe essere una soluzione. Ma quello che ora è più importante per salvare l’ippica sembra essere quella di fornire al tribunale un parere favorevole per sospendere temporaneamente la cartella esattoriale, facilitando così l’accesso ai fondi ministeriali per la società. Il tempo stringe e, senza una decisione rapida e coordinata, le prospettive per Capannelle e per l’ippica romana appaiono drammaticamente incerte.