Ippodromo Capannelle, HippoGroup contro il Comune: “Paghiamo il triplo di quanto previsto dal bando andato deserto”


A circa una settimana dalla firma dell’accordo tra Comune di Roma e HippoGroup per la gestione dell’Ippodromo Capannelle nei prossimi 12/18 mesi, i “nuovi gestori” tornano a parlare con toni polemici nei confronti del Campidoglio e del Ministero dell’Agricoltura.

Tutelare i dipendenti e il patrimonio della società

Dopo mesi di incertezza e ricorsi, HippoGroup ha deciso di esprimere il proprio disappunto. “È stata una scelta difficile – spiega la società – soprattutto per le poche certezze ricevute sia dal Comune di Roma che dal Ministero. Abbiamo accettato la proposta di Roma Capitale per tutelare i nostri dipendenti e il patrimonio della società, fiduciosi che nel 2025 la magistratura ci darà ragione nel contenzioso con Roma Capitale, che pretende canoni per 18 milioni di euro dal 2017 al 2023″.

“Ci hanno chiesto il triplo di quanto previsto dal bando andato deserto”

Secondo HippoGroup le condizioni economiche proposte per continuare l’attività nell’anno appena iniziato risultano sproporzionate. “Roma Capitale ci ha chiesto il triplo di quanto previsto dal bando, andato deserto lo scorso novembre, per la gestione temporanea – commentano dalla società – Escludendo inoltre dalle attività in concessione i servizi bar e ristorazione già presenti nell’impianto. Consci del fatto che la chiusura dell’ippodromo Capannelle sarebbe stata un vulnus, una sventura, una sconfitta disastrosa e soprattutto un’offesa, non solo per il Comune e per gli operatori ippici locali, ma anche per il Masaf e tutto il mondo ippico nazionale, con grande senso di responsabilità, pur nelle ristrettezze e tra mille difficoltà, abbiamo cercato di garantire con dignità anche nel 2025 lo svolgimento delle quasi 130 giornate di corse che ci sono state assegnate e l’attività del centro di allenamento”.