Ippodromo di Capannelle, non più solo cavalli, ma una Città dello Sport con l’opzione… ‘palazzi’
Non sarà più solo un ‘semplice’ Ippodromo, quello di Capannelle, ma qualcosa di più. Una vera e propria ‘Città dello Sport ‘a gestione privata che includerà, se necessario, anche la costruzione di palazzi.
Difatti, il privato che vorrà gestire l’ippodromo di Capannelle nei prossimi anni avrà facoltà di costruire, al suo interno, anche “immobili con destinazioni d’uso diverse da quella sportiva, che siano complementari o funzionali al finanziamento o alla fruibilità dell’impianto sportivo, con esclusione della realizzazione di (veri e propri) nuovi complessi di edilizia residenziale”. Parliamo della struttura sportiva sulla via Appia Nuova, all’altezza di via di Capannelle, municipio di Roma. A due passi dal confine coi Castelli Romani e del comune di Ciampino, a ridosso del Quadraro, quartiere storico della città eterna.
Ippodromo di Capannelle non avrà più solo cavalli
È questo quanto prevede – letteralmente – il bando del comune di Roma con il quale il Campidoglio – a guida Pd – è alla ricerca di operatori privati che gestiscano i circa 150 ettari di area verde, l’equivalente di 300 campi da calcio di serie A. Il bando scadrà il prossimo 7 giugno.
La facoltà edificatoria per gli impianti sportivi è del tutto legale, questo va specificato. Nulla di straordinario, in un certo senso. Introdotta dal primo Governo Conte e divenuta operativa all’inizio del mandato del Governo Draghi. E ‘riesumata’, per l’occasione, dalla Giunta Gualtieri. Fa solo un po’ impressione pensare che una struttura, vale a dire l’ippodromo di Capannelle‘, che dal 1881 è sempre uguale a se stessa, possa veder sorgere al suo interno palazzi con scopi non meglio identificati. Magari semplici strutture alberghieri o affini.
La Città dello Sport con l’opzione… ‘palazzi’
Lo scopo che persegue la Giunta ‘green’ capitolina guidata da Roberto Gualtieri è ‘il raggiungimento – così si legge sempre nel bando – del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa o della valorizzazione del territorio in termini sociali, occupazionali, economici, ambientali e di efficienza energetica.
Oltre ai palazzi, il privato che gestirà l’ippodromo più antico (e prestigioso) d’Italia e d’Europa potrà fare anche altro. Ossia ottenere ‘il pieno sfruttamento a fini commerciali, turistici, educativi e ricreativi di tutte le aree di pertinenza dell’impianto in tutti i giorni della settimana”.
Addio al vecchio ippodromo, al via alla nuova polifunzionalità
In questo caso il Campidoglio stesso parla, sempre nel bando di “polifunzionalità degli impianti sportivi capitolini: intesa come compresenza di spazi a destinazione di attività di diversa natura quali sportiva, commerciale, ricettiva, educativa, culturale.
Lo scopo perseguito dall’Amministrazione Gualtieri, si legge sempre nel bando, è anche quello di ‘garantire la prosecuzione dei servizi connessi alle pratiche sportive del trotto e del galoppo, sviluppando ulteriormente l’attuale vocazione della struttura in merito all’organizzazione di competizioni in ambito ippico“.
Con la valorizzazione e l’inserimento di funzioni complementari rispetto a quella sportiva, anche nell’ottica di potenziare l’offerta complessiva dei servizi erogati dall’Impianto Sportivo a favore della collettività, garantendo un mix funzionale che bilanci le istanze del contesto urbano con le esigenze di fruizione collettiva dell’Impianto Sportivo.
Capannelle: “Valorizzare il patrimonio”
Valorizzare il patrimonio, sviluppando una progettualità volta al recupero delle strutture edilizie e impiantistiche attualmente facenti parte dell’Impianto Sportivo, in un’ottica di ampia riqualificazione nel contesto urbanistico- edilizio esistente, con particolare riguardo al contenimento del consumo di suolo, al rispetto dei vincoli e alla salvaguardia dei beni immobili di rilievo storico, artistico, archeologico e/o paesaggistico.
Garantire, attraverso l’intervento di riqualificazione, il rispetto degli standard di prestazioni energetiche e ambientali, del risparmio energetico e dell’impiego di fonti rinnovabili, nonché la piena accessibilità dell’Impianto Sportivo alle persone diversamente abili. Garantire, attraverso idoneo programma gestionale, il coinvolgimento delle associazioni e delle società sportive del territorio, delle scuole e degli enti del terzo settore”.