Isola Tiberina: perché la Torre Caetani è chiamata “Torre della Pulzella”?
Sull’Isola Tiberina, a Roma, a due passi dal Ponte Fabricio, si erge la Torre della Pulzella, una struttura ricca di storia e leggende che ha affascinato generazioni di romani e visitatori. Si tratta di una delle testimonianze storiche più affascinanti della città, con una storia che mescola eventi reali e leggende popolari.
Conosciuta anche come Torre Caetani, prende il nome dall’importante famiglia aristocratica che ne entrò in possesso nel XIV secolo. Prima di essere associata ai Caetani, la torre faceva parte di una fortificazione appartenente alla famiglia Pierleoni. Fu una delle più influenti di Roma durante il Medioevo. La posizione strategica della torre, accanto al Ponte Fabricio, le conferiva un ruolo cruciale nella difesa dell’Isola Tiberina e dei suoi passaggi principali.
Secondo i documenti storici, la torre servì come rifugio temporaneo per diversi papi, tra cui Vittore III e Urbano II, in un periodo segnato da conflitti tra la Chiesa e le fazioni aristocratiche. Tuttavia, la torre fu parzialmente demolita nel XIII secolo per volere degli Angioini, rivali dei Prefetti di Vico, la famiglia che allora possedeva l’edificio. Fu in seguito restaurata dai Caetani, che ne fecero una residenza prestigiosa.
L’aspetto più suggestivo della Torre della Pulzella è la piccola testa di donna scolpita e incastonata nella facciata, visibile tutt’oggi. Questa scultura, datata all’epoca giulio-claudia, è probabilmente parte di un busto più ampio ed è stata riutilizzata come ornamento decorativo durante il Medioevo. Tuttavia, attorno a questa testa è nata una leggenda romantica che ha dato alla torre il nome attuale.
La leggenda della Torre della Pulzella: amore e mistero sull’Isola Tiberina
Secondo il mito, la scultura raffigurerebbe una giovane nobile del Trecento, imprigionata nella torre per aver rifiutato di sposare un anziano ricco, preferendo attendere il ritorno del suo vero amore, partito per una delle numerose guerre dell’epoca. Questo rifiuto le costò una punizione crudele: la reclusione a vita nella torre, oggi conosciuta come “Torre della Pulzella”.
Il nome della torre, come spesso accade a Roma, riflette l’immaginario collettivo più che la realtà storica. Tuttavia, l’insieme di storia e mito dona a questo luogo un fascino unico. Nel caso in cui vi troviate a passeggiare sull’Isola Tiberina, non dimenticate di fermarvi a guardare questa piccola testa femminile: la sua espressione enigmatica sembra osservare silenziosa chi attraversa l’antico ponte, come a custodire il segreto della sua leggenda.