Italia e Francia non tacciano sul caso Beatrice Venezi

Italia Francia Beatrice Venezi

Nelle intese altalenanti tra Italia e Francia c’è spazio per la cultura, segnatamente alla voce Beatrice Venezi? Oppure dobbiamo tenerci il vergognoso oltraggio contro un direttore d’orchestra che ha il torto di avere espresso simpatie per la destra?

Non è ammissibile la protesta cieca e rossa della sinistra d’Oltralpe; inaccettabili sono anche gli alti silenzi in Patria; e non sarebbe male una qualche telefonatina al presidente francese.

Italia e Francia difendano Beatrice Venezi

Abbiamo una importante personalità a livello culturale che si fa apprezzare ovunque. Eppure, Beatrice Venezi è presa di petto da quattro estremisti rossi che le vorrebbero impedire di svolgere il suo lavoro ovunque la chiamino. Tutto questo fa letteralmente schifo.

Se torniamo sull’argomento è perché diventa intollerabile la pretesa della sinistra di egenonizzare ogni spazio culturale.  Siamo arrivati all’assurdo che 12 associazioni antifasciste di Nizza, raggruppate sotto il nome di Tous Citoyens, hanno dichiarato di opporsi all’invito a Venezi previsto per fine anno con il balletto di Natale e il concerto di Capodanno, a causa delle sue idee politiche.

Una specie di pronunciamento

Inaccettabile pretesa egemonica della sinistra

Hanno scritto cose deliranti: “Vogliamo ricordare le posizioni politiche e intellettuali di Beatrice Venezi, che ha lavorato come consigliere musicale con Giorgia Meloni, presidente del consiglio italiana. Molto presente sui media italiani, ha partecipato, a maggio 2022, alla convention di Fratelli d’Italia, partito di estrema destra, ed è impegnata a dare la maggior visibilità possibile all’ideologia che difende, usando la sua notorietà”, recita il comunicato. È un’offesa al nostro Paese, lo si può dire?

L’invito a Nizza di Venezi, proseguono le associazioni, “è un atto politico a cui ci opponiamo e che denunciamo fermamente”: con tanta pazienza attendiamo la risposta delle maggiori autorità istituzionali.

Da Italia e Francia sono i più alti livelli a dover schierarsi con Beatrice Venezi, che nessuno si può permettere di tentare di mortificare. Finora lo ha fatto il nostro ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Serve una risposta netta da Parigi.

Lei ha risposto ieri in serata col grande concerto di Lucca per il Centenario di Puccini. Ma dai governi dei due Paesi deve arrivare qualcosa in più.